Pechino ha intanto annunciato un piano da 41 miliardi di dollari per far crescere il settore dell’intelligenza artificiale
Nella competizione economica e geopolitica tra Washington e Pechino il comparto di chip e semiconduttori è centrale. In questo settore opera Enflame, startup cinese specializzata in chip di intelligenza artificiale che ha appena raccolto finanziamenti per oltre 270 milioni di dollari. Tra i suoi investitori compare la Big Tech cinese Tencent, ma va ricordato anche il ruolo dello Shanghai International Group, direttamente collegato al governo. Elemento che non sorprende dato l’interesse del Paese asiatico su un ambito tecnologico così strategico: a inizio settembre abbiamo scritto del piano della Cina che punterebbe a investire 41 miliardi di dollari per sostenere l’industria dell’intelligenza artificiale (alle cui fondamenta stanno anche i chip). La guerra commerciale tra le due sponde del Pacifico ha avuto ripercussioni anche nel settore del venture capital. Sequoia, uno dei fondi americani più importanti, ha deciso di scorporare le proprie attività USA da quelle in Cina. Il presidente Biden ha inoltre avvertito gli investitori, dissuadendoli dal finanziare progetti in Cina legati all’intelligenza artificiale. Per reagire a questo tentativo di isolamento, Xi Jinping sta studiando le contromosse, investendo anche nelle startup più innovative come Enflame.