Per la rubrica Italiani dell’altro mondo, voliamo in UK per incontrare Tommaso Migliore, ex atleta professionista e Ceo di MDOTM. La startup si occupa di investimenti, lavorando con l’intelligenza artificiale
O uno o l’altro. Quante volte sport e studio vengono rappresentati come strade inconciliabili? In realtà sono davvero tante le storie di talenti che, dopo aver raggiunto grandi traguardi nel professionismo, dal nuoto sincronizzato fino all’atletica, si buttano in un progetto imprenditoriale a cui dedicano la medesima grinta. «Per me c’è sempre stato il concetto di unire studio e sport. Ricordo che a scuola ero bravo in matematica. Ho giocato a hockey su ghiaccio fin da quando avevo 5 anni e ricordo che alle medie dovevo bilanciare i compiti con 4 allenamenti a settimana». Tommaso Migliore, 34 anni, è il nuovo ospite della nostra rubrica Italiani dell’altro mondo. Con una famiglia di sportivi – il babbo alle Olimpiadi nella sua medesima disciplina, il nonno nel calcio ad alti livelli – non si è mai posto il problema: doveva fare bene entrambe le cose. E ci è riuscito. Oggi guida MDOTM, startup con sede a Londra che sfrutta l’intelligenza artificiale per aiutare banche, società di gestione e assicurazioni a trovare le migliori soluzioni di investimento. Bravo con i numeri, poi ha fondato una fintech: sembra un finale scontato. Il percorso, in realtà, insegna che ciascuno segue la propria strada.
Tommaso Migliore, Ceo MDOTM
Tommaso Migliore non ha mai avuto l’ansia di concludere gli studi battendo i record. Del resto tra i 18 e i 28 anni ha giocato nell’hockey professionistico, dovendo dedicare buona parte delle sue giornate ad allenamenti e partite. Proprio durante le trasferte, viaggi lunghi che ancora si ricorda, la mente correva al dopo. «Ho sempre voluto fare qualcosa di mio». Nel frattempo ha portato avanti gli studi in economia all’Università Cattolica di Milano che, grazie a un master, gli ha dato l’occasione di vivere un’esperienza di 4 mesi all’Università di Stanford, in Silicon Valley. Si parla dell’ateneo che forse più di tutti al mondo incentiva gli studenti a sperimentare e avviare startup.
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Pensate che quei quattro mesi l’abbiano catapultato in una nuova vita? Del tipo, abbandono lo sport e mi butto in un progetto? Acqua. Al suo rientro in Italia Tommaso Migliore ha continuato a giocare, ma ripensando a quel periodo qualcosa deve essere successo. «La cosa bella è stata respirare un’aria diversa: vai a Stanford convinto di trovare semplicemente gente molto brava. In realtà incontri persone che hanno un approccio alla vita meno incanalato sui binari predefiniti». Quattro mesi vissuti là l’hanno preparato dal punto di vista accademico. Ma perfino in California non ha rinunciato a quello che all’epoca era la sua priorità. «Ho frequentato Stanford nell’off-season. Là ho continuato ad allenarmi a hockey: mi sono pure spaccato due denti giocando».
Quando è arrivato dunque il confronto col dopo, la decisione su cosa fare nel post carriera? «A Stanford ho maturato sicurezza. Finita la laurea, però ho continuato a giocare». La svolta si è palesata confrontandosi con la realtà. «Era il 2018 e non ci eravamo qualificati alle Olimpiadi. Mi sono chiesto quanto valesse davvero la pena attendere una nuova occasione simile. Avrei dovuto aspettare di compiere i 34 anni». Nel frattempo Tommaso Migliore aveva imparato a scrivere codice da autodidatta. Nata come idea da sviluppare nel 2015, MDOTM è la startup su cui, chiuso il lungo percorso del professionismo, ha dedicato tutta la propria passione. «Lo sport è tutto un up and down: grandi emozioni e lezioni di vita. Bagaglio che mi è servito nel mondo del lavoro».
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Non è stato facile all’inizio, succede a tutti. «A Londra abbiamo bussato ovunque. L’idea era di costruire una tecnologia di supporto alle decisioni di investimento. Oggi lo potremmo definire una sorta di ChatGPT dell’ambito fintech». Disponibile soltanto per il B2B è un piattaforma che, come spiega Migliore, «serve a costruire un portafoglio grazie all’AI che lavora in profondità sui dati». MDOTM è stata accelerata da Google, esperienza che gli ha permesso di ritornare in quella Silicon Valley che lo aveva ospitato quando il quadro sul futuro ancora non era chiaro. «C’ero stato da studente e ci sono tornato con un modello di business. Abbiamo rimesso in discussione molte cose».
Tommaso Migliore (Ceo & Co-Founder di MDOTM) e Federico Mazzorin (Chief Scientist e Co-Founder di MDOTM)
In totale la fintech – che conta su un team di 60 persone – ha raccolto oltre 8 milioni di euro. Dopo la Brexit l’ecosistema startup londinese, così come l’economia in generale, ha subìto un impatto e una correzione in negativo. «Senz’altro Londra non è più la stessa, anche per via dello smart working. Ma i decision maker sono qua. Così come qua si trovano le migliori opportunità di finanziamento e le porte per Asia e America». Per MDOTM il futuro è comunque proiettato sull’estero, con personale tra Svizzera, Stati Uniti e Italia al lavoro per prepararsi alle grandi rivoluzioni che investiranno l’ambito fintech. «Siamo soltanto all’inizio della curva. ChatGPT è una tecnologia non lineare. Qualcosa di simile sta per arrivare anche nel mondo degli investimenti».