Un’operazione che mira a intercettare soprattutto quella generazione Z che è alla base del successo della piattaforma nata dieci anni fa a H-Farm, anche grazie a un investimento di Nana Bianca
È una notizia che in queste ore sta facendo il giro del mondo, rimbalzando dai mercati inglesi a quelli orientali e passando anche per l’Italia, che ha vista nascere e crescere l’app di social shopping Depop, protagonista di un’acquisizione storica. La startup fondata da Simon Beckerman e che nel 2019 aveva chiuso un round da 62 milioni di di euro, è stata acquisita dal colosso Etsy per 1,6 miliardi di dollari. Una notizia anticipata poche ore fa dal Financial Times. Una storia di successo per la “garage sale” all’americana, ma nata in Italia in H-Farm e partita con un investimento seed proprio di H-Farm e anche grazie a un investimento di Nana Bianca (qui un racconto di Paolo Barberis in cui ricorda quel periodo). Etsy ha scelto di investire in Depop per allargare la sua base utenti a un pubblico di giovani la cosiddetta Generazione Z. Più del 90% degli utenti attivi di Depop ha infatti meno di 26 anni e questo consente a Etsy di accedere a un pubblico più giovane del suo che mediamente ha un’età media di 39 anni.
Col tempo Depop è diventato il decimo sito di shopping più visitato tra i consumatori della Generazione Z negli Stati Uniti. “Molte delle sfide che stiamo affrontando come azienda sono cose che Etsy ha già affrontato” ha affermato Maria Raga, amministratore delegato di Depop. “Etsy ha apportato enormi miglioramenti in termini di ricerca e scoperta, e questo è qualcosa da cui possiamo sicuramente imparare”. “Siamo semplicemente entusiasti di aggiungere Depop, quella che crediamo essere la casa di rivendita ideale” ha dichiarato Josh Silverman, CEO di Etsy.
I numeri di Depop
I ricavi di Depop, nata in Italia nel 2011 e con sede ora a Londra, sono più che raddoppiati lo scorso anno raggiungendo i 70 milioni di dollari. La sua rete attiva è composta da 4 milioni di acquirenti e 2 milioni di venditori, con uno scambio di merci del valore di 650 milioni nel 2020. Depop ha già all’attivo partnership con brand come Adidas, Benetton e Ralph Lauren.
“Condividiamo la stessa missione e condividiamo gli stessi valori” ha precisato Silverman al Financial Times, “Vogliamo entrambi mantenere un rapporto umano nel commercio. Entrambi sosteniamo gli imprenditori creativi”. Una natura unica e ibrida, che in fondo è alla base del successo di questo marketplace in parte Instagram, in parte eBay. Depop aggrega e coinvolge la community giovane ma trasversale legata alla moda di seconda mano. Il tutto in un’ottica social secondo la quale i venditori si possono seguire o possono essere seguiti.
“Per avere successo leggete tanto”
La straordinaria storia di Depop, raccontata dal suo fondatore Beckerman, l’abbiamo conosciuta durante lo StartupItalia Open Summit di Firenze nell’estate del 2019. “Si tratta di un marketplace di nuova generazione perché mobile e social ed è un modo nuovo per le giovani generazioni di comprare e vendere. Una delle cose che più funziona quando facciamo fundraising è che la nostra crescita è organica, reale, misurabile. Uno dei miei errori? Non avere con me dal primo giorno un cofondatore tecnico. Cosa rifarei oggi? Leggere tanto. Leggendo si impara talmente tanto che, se avessi letto tanto prima, ci avrei messo meno tempo ad arrivare a questo risultato”, aveva raccontato Beckerman sul palco di #SIOS19 Summer Edition.