Com’è andata a finire? Prosegue il viaggio tra le startup protagoniste dei vari StartupItalia Open Summit. La seconda tappa ci porta a Biella per incontrare Lanieri, finalista di #SIOS18. Così nell’industria della moda tradizione fa rima con innovazione
Quella di Lanieri è la storia di successo per antonomasia per una startup. Nasce, raccoglie investimenti da aziende del settore che la aiutano nella crescita e poi viene acquisita. La startup è stata fondata nel 2012 da Simone Maggi e Riccardo Schiavotto, compagni di mba al Cdi – Collège des Ingénieurs – di Torino: “Ma il vero inizio è stato nel 2013 quando il lanificio biellese Reda ha investito il primo milione e mezzo in Lanieri e ha iniziato ad accompagnarci nella nostra avventura imprenditoriale”, racconta a StartupItalia Maggi.
Cosa faceva Lanieri
Lanieri è stato il primo e-commerce italiano di abiti maschili su misura. Grazie a un servizio online, che sfrutta una piattaforma omnichannel e un innovativo algoritmo per l’analisi delle misure anatomiche, Lanieri è in grado di creare il proprio capo su misura. Nel 2016, infatti, Maggi e Schiavotto hanno lanciato il primo configuratore 3D per capi su misura Made in Italy.
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Seguendo un video tutorial sul sito e sfruttando il configuratore 3D sviluppato direttamente dall’azienda di Biella, è possibile scegliere le componenti del proprio capo – dai bottoni, al colletto, ai polsini, alla presenza di taschini – assistendo alla nascita della propria camicia o giacca con visualizzazione 3D. Già nel 2015 Lanieri riesce a fatturare un milione di euro – con una crescita del 150% rispetto all’anno precedente – in un settore tradizionalmente affezionato al commercio tradizionale.
Negli anni la startup ha anche aperto degli showroom fisici in alcune città italiane e straniere, dove i clienti, volendo, possono recarsi a prendere le misure e a toccare con mano i tessuti (tutti italiani di brand come Reda, Barbersis Canonico, Zegna..). Negli anni gli investimenti del lanificio in Lanieri sono arrivati in totale a 5,5 milioni di euro. “Lanieri rappresenta per Reda una finestra sul futuro, su un mondo che sta cambiando e che sicuramente diventerà sempre più digital”, dichiarava a quei tempi Ercole Botto Poala, Ceo della Successori Reda.
Da Sios18 all’acquisizione
Nel 2018 Lanieri è stata tra le dieci finaliste di Sios. Nel 2019 ha fatturato più di 7 milioni di euro, vendendo i suoi abiti su misura in tutto il mondo e Botto Poala non ha cambiato rotta fino a decidere, nel 2020, in piana pandemia, di acquisire completamente la società dei due giovani imprenditori. “Riccardo è uscito subito – racconta Maggi -, io ho fatto un anno di passaggio di consegne in Reda, che, per portare avanti e far crescere la sua strategia omnichannel e la stessa Lanieri ha investito capitali e assunto esperti del settore perlopiù ex manager di Yoox. Nel 2021 Reda mi ha offerto di restare, ma a 39 anni e dopo il periodo di pandemia avevo voglia di imparare qualcosa di nuovo. Sono uscito dall’azienda e nel 2022 mi sono preso un periodo sabbatico di 6 mesi di cui più di tre li ho trascorsi negli Stati Uniti alla ricerca di nuove tecnologie. Volevo alzare la testa e andare a vedere cosa c’era nel mondo”. Oggi Simone Maggi è alle prese con nuove idee imprenditoriali mentre Riccardo Schiavotto è il nuovo general manager per l’Italia di Alma, scale-up retail-tech europea attiva nel settore dei pagamenti rateali (buy now pay later) da poco sbarcata anche in Italia e che ha già raccolto più di 180 milioni di finanziamento.
Presente e futuro
Lanieri continua a lavorare e crescere all’interno di Reda, a seguito di un’operazione industriale più che finanziaria. L’operazione, infatti, ha avuto l’obiettivo di rafforzare entrambe le parti, grazie a un connubio di risorse fra loro complementari: entrando a far parte del gruppo Reda, Lanieri ha tratto vantaggio da grandi capacità operative e di relazioni con fornitori mentre Reda ha avuto così accesso completo alla tecnologia, alle competenze avanzate del team digital di Lanieri e all’esperienza acquisiti nell’offerta omnichannel.
Questa acquisizione ha rappresentato per il Gruppo biellese il primo tassello di un progetto più ampio che ha l’obiettivo ambizioso di attuare una rivoluzione digitale del settore tessile, attraverso lo sviluppo di una piattaforma di servizi altamente tecnologici a disposizione dell’intero comparto della moda. “Siamo fermamente convinti che la digitalizzazione del settore tessile rappresenti un processo imprescindibile e uno strumento strategico indispensabile per affrontare le sfide future, che sempre più richiederanno di porre un’attenzione particolare alle esigenze del consumatore. Il nostro obiettivo è quello di rispondere a queste esigenze in maniera ancora più puntuale, personalizzata e soprattutto sostenibile”, dichiarava in seguito alla exit di Lanieri Luca Martines, ex ceo della divisione Consumer del Gruppo Reda.