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AI for Inclusion, l’hackathon lanciato da Microsoft Italia per lo sviluppo di progettualità basate su soluzioni di AI generativa con l’obiettivo di superare le barriere della diversità e abbracciare l’inclusione ha premiato 5 progetti che puntano a promuovere una maggiore accessibilità nel mondo delle aziende e nella società. Aperto ad aziende, startup, associazioni e mondo accademico, l’hackathon ha messo a sistema competenze e know-how per realizzare soluzioni innovative a supporto del percorso di inclusione delle persone con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento. Tra i vincitori ci sono VOXme, ConWEB, ai4Sign, 4AllAVATAR e Piattaforma Video INAIL, che si sono aggiudicati premi diversi per categorie di competenza. Ognuna si è, infatti, dedicata a uno specifico ambito: mobilità, vista, udito, disabilità o neurodivergenze invisibili (apprendimento e salute mentale), disabilità trasversali.
«L’obiettivo è creare un mondo in cui ogni individuo possa sfruttare appieno il proprio potenziale attraverso la tecnologia – ha dichiarato Sara Anselmi, direttrice della Divisione Global Partner Solutions e responsabile del team Diversity & Inclusion di Microsoft Italia – L’AI, in questo processo, può essere un potente abilitatore di inclusione sociale, perché migliora l’integrazione sia nella vita sociale che lavorativa». Un progetto che, come ha affermato Federico Suria di Microsoft EMEA Telco e Media lead: «Ha coinvolto più di 20 team che hanno lavorato per mesi alle proprie idee».
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Dall’assistenzialismo alla valorizzazione di competenze
L’annuncio dei vincitori dell’hackathon è avvenuto durante un evento al Politecnico di Milano, che ha promosso la Call for Ideas fra i suoi studenti e ricercatori, in cui Microsoft Italia insieme a istituzioni, aziende, startup, NGO e associazioni si è confrontata sul ruolo del digitale quale abilitatore di inclusione sociale in grado di valorizzare il talento e la diversità in azienda.
All’evento era presente anche il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha dichiarato: «Quando parliamo di persone con disabilità, oggi, vogliamo più che mai fare un salto di qualità e di civiltà: passare dal tema dell’assistenzialismo attraverso l’inclusione ma, soprattutto, alla valorizzazione delle competenze di ogni persona. Dobbiamo sviluppare insieme percorsi che siano sempre più accessibili anche dal punto di vista della digitalizzazione. Non solo per eliminare le barriere fisiche nella mobilità e nei trasporti, ma anche per abbattere barriere sensoriali o di comunicazione e informazione. Ecco perché anche nel corso del prossimo G7 Inclusione e disabilità, che si svolgerà in Umbria dal 14 al 16 ottobre, ho deciso di trattare come priorità il tema delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale».
AI e inclusione in azienda
Per quanto riguarda le aziende italiane, in tema di inclusione e diversità la situazione non è proprio rosea. A fornire alcuni dati è stato Daniele Lodini, Workforce & Organization Transformation Senior Manager di EY, che durante l’evento ha illustrato i dati dell’ultima ricerca di EY sull’argomento: «Il 40% delle aziende campionate ha messo in atto progetti sulla diversità culturale ma a ridurre il GAP sull’accessibilità, invece, sono state solo il 14%. Abbiamo bisogno di un cambio culturale anche perché sono ben 1,3 miliardi le persone che nel mondo hanno bisogno di essere incluse nella società. E’ essenziale, quindi, favorire l’adozione tecnologica».
Anche nel design si cerca di coinvolgere persone con disabilità, in particolar modo nella fase di ideazione e ricerca esplorativa, mentre nel processo di test è più complicato ma ci si sta lavorando. Alessandra Meucci, INPS Project manager, ha raccontato: «Abbiamo superato test di accessibilità per tutte le nostre applicazioni Internet. Da poco abbiamo rilasciato il portale della disabilità, nel quale abbiamo inserito informazioni e servizi. Abbiamo anche lanciato un chatbot che stiamo evolvendo secondo le ultime innovazioni dell’AI generativa e lo stiamo potenziando per gestire in modo semplice il dialogo multilingua, riuscendo a guidare il cittadino nei vari passaggi che lo interessano».
Le idee vincenti
I progetti proposti sono stati premiati sulla base di criteri come la fattibilità tecnica, l’impatto sulla società, il modello di business, l’innovazione tecnologica e sociale da una giuria composta da esperti Microsoft, aziende, mondo accademico e associazioni che hanno aderito all’iniziativa.
Tra questi:
- VOXme, Digitec con Giorgio Codara, Federica Conca, Samuele Dante, Luca Palmulli, Enrico Passoni, Cristiano Paruzzi, Fausto Re, Simone Re, Viviana Sabadini, Davide Vettorell ha vinto nella categoria Mobilità con un tool di comunicazione verbale e para-verbale concepito per persone con difficoltà di espressione. Attraverso tecnologie avanzate che consentono la scrittura tramite il movimento degli occhi e il text-to-speech, queste persone riescono a trasformare il testo scritto in output sonoro;
- ConWeb, nata nel Politecnico di Milano, si è aggiudicata il premio nella categoria “Vista” con Ludovica Piro, Emanuele Pucci e Roberto Ricci, dottorandi di ricerca presso il laboratorio HINT Lab del Politecnico di Milano, e Roberto Ricci, tesista magistrale nello stesso laboratorio. ConWeb è un’architettura software che sfrutta le ultime tecnologie AI per permettere agli utenti di esplorare una pagina web tramite conversazione, trasformando un contenuto statico in una conversazione e seguendo dei pattern conversazionali che sono stati disegnati grazie a studi con utenti non vedenti ed ipovedenti;
- Ai4Sign, CLOUDIA RESEARCH ha vinto nella categoria “Udito” con Paolo Asnaghi, Marco la Camera, Mattia Chistolini, Camilla Colombo, Natalia Colombo, Giuseppe Cotroneo, Alice Pastore, Dario Ragusa. Ai4Sign è un servizio che permette a chi utilizza la lingua dei segni di comunicare in modo più agile ed efficace perché traduce il linguaggio dei segni in parole scritte e voce in tempo reale semplicemente con la fotocamera dello smartphone, tablet o laptop. L’intelligenza artificiale di ai4Sign si occupa del resto, traducendo i gesti in parole scritte e voce in modo rapido e preciso grazie all’AI;
- 4AllAvatar, nato nel Politecnico di Milano da Ludovica Cova, Romane Kulesza, Jana Penic, Haotian Zhang studenti presso il Politecnico di Milano, si è aggiudicato il premio nella categoria “Disabilità Invisibili”. 4AllAvatar è un’innovativa estensione del browser progettata per migliorare l’accessibilità ai siti web per quegli individui con difficoltà di attenzione come l’ADHD, rendendoli di più immediata comprensione attraverso la creazione di un video esplicativo raccontato da un avatar;
- La Piattaforma Video INAIL, sviluppata da INAIL in collaborazione con Almaviva e Almawave, ha vinto nella categoria “Disabilità Trasversali” con un progetto che mira a trasformare l’interazione con i contenuti digitali, rendendola più inclusiva e accessibile. Con tecnologie avanzate di AI e soluzioni di interfaccia utente personalizzate, la piattaforma si propone di abbattere le barriere e permettere a tutti gli individui, inclusi quelli con disabilità o neurodivergenze, di sfruttare appieno il potenziale dei media digitali. La piattaforma è dotata di funzionalità intuitive che facilitano l’interazione per utenti con diverse esigenze, promuovendo un’esperienza utente con un hub unico per contenuti video, la trascrizione automatica di video, un processo di pubblicazione Integrato, una ricerca avanzata utilizzando il linguaggio naturale. Tra gli obiettivi futuri dell’iniziativa c’è quello di sviluppare un umano digitale capace di trascrivere i contenuti video nel linguaggio dei segni in sincrono rispetto allo streaming del video.
I team vincitori per ciascuna categoria si sono aggiudicati un riconoscimento esperienziale: visite alle sedi, laboratori e stabilimenti delle realtà partner che sfruttano tecnologie innovative, percorsi di formazione sia a tema innovazione digitale sia inclusione sociale, accesso a eventi e momenti di networking sulle tematiche della Diversity & Inclusion.