Tra tradizione e innovazione un cuoco messinese ha messo a punto uno strumento per realizzare crocchette da esportare in tutto il mondo
Come si preparano le deliziose crocchette siciliane di riso farcite con ragù o prosciutto e formaggio? La risposta meno scontata la si trova in letteratura. “Si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e si copre con dell’altro riso a formare una bella palla.” Così spiegava Adelina nel racconto di Camilleri Gli arancini di Montalbano mentre serviva al commissario una “palla dorata” più simile ad un’opera d’arte che a una polpetta con riso e ragù.
Qualche anno fa, superato lo stretto di Messina, non c’era bisogno di segnare le dosi, le quantità. Era la nonna, regina incontrastata della cucina, che tramandava alle figlie e alle nipoti la ricetta tradizionale dello street food più famoso di Sicilia. L’arancino – sosteneva la nonna – si può fare solamente se si ha un tavolo di marmo su cui far riposare il riso almeno una notte. E se la nipote, trasferita a Milano per lavoro protestava di non avere un tavolo di marmo, la risposta della nonna era netta: “Allora non si possono fare”.
Ora qualcosa è cambiato. Di arancini se ne vedono in tutte le città d’Italia. Piccoli, grandi, al ragù, alle melanzane e perché no, ai gamberetti, agli spinaci o ripieni di carciofi, fatti con il riso venere. La nonna a cui accennavamo sopra probabilmente inorridirebbe, ma in una rosticceria milanese può anche capitare di trovare arancini vegani e addirittura dolci, farciti con marmellata e Nutella.
L’arancino perfetto di Mimì l’Arancì
Per venire incontro ai gusti di tutti, e forse per fare un po’ di chiarezza tra gusto tradizionale e innovazione, una startup ha inventato una macchina per confezionare l’arancino perfetto. Domenico Raffa, il cuoco messinese che l’ha inventata, l’ha battezzata Mimì L’Arancì – Sicilian Food Machine e ha promesso di lanciare sul mercato uno strumento che integra design e tradizione e che presto potrebbe trovar spazio nelle cucine degli italiani più golosi.
Mimì l’Arancì è una macchina dotata di una speciale pressa in cui è possibile disporre gli ingredienti della ricetta, sia quelli tradizionali che quelli più stravaganti. Una volta inseriti, Mimì sarà in grado di formare arancini a gogò al ritmo di una palla ogni 10 secondi. Mimì, promette Raffa, produce arancini compatti ed elimina il rischio di creare un prodotto imperfetto che si sfalda in cottura. Inoltre può creare arancini di dimensione mignon, medi o grandi garantendo la soddisfazione anche di chi vuole solo un piccolo spuntino. Al cuoco non resterà che la parte più delicata, quella della frittura in olio esclusivamente extravergine – secondo la nonna – di arachidi per la meno esperta nipote.
Non solo arancini
Se poi si vuole sperimentare qualche altra preparazione Mimì è dotata di accessori per tagliare patate, carote e zucchine e può anche sfornare crocchette di patate e hamburger. Il prodotto, che ha appena ottenuto il brevetto industriale, verrà realizzato in materiale plastico atossico per uso alimentare, antiurto e facilmente lavabile. E verrà completamente fabbricato in Sicilia, dall’azienda catanese Parrinello che produce stampi.
Il progetto dei quattro fondatori della startup è quello di portare in giro per il mondo la tradizione culinaria siciliana raggiungendo tutti quegli italiani che, per varie ragioni, vivono lontani dal loro Paese. Proprio in quest’ottica i fondatori stanno esplorando in mondo dei social e hanno lanciato una pagina Facebook, con già 4400 like, dove pubblicano ricette e curiosità tutte sul mondo degli arancini.