Il rapporto presentato a Smau il 25 ottobre fotografa la situazione delle aziende che investono in startup, i settori preferiti, il tipo di società e la loro capitalizzazione. Li abbiamo riassunti in 13 punti essenziali
Italia Startup e SMAU hanno presentato oggi a Smau il primo Rapporto sui modelli italiani di Open Innovation e di Corporate Venture Capital. Il rapporto, alla sua prima edizione, è stato promosso da Assolombarda, Italia Startup e Smau, in partnership con Ambrosetti e Cerved.
Si tratta di una ricerca che mira a dare una dimensione al fenomeno del Corporate Venture Capital italiano, inteso come investimento finanziario e industriale nelle startup innovative italiane e individuare modelli concreti e replicabili di Open Innovation (analisi di esigenze aziendali, incontri conoscitivi, vantaggi per il business, costruzione di reti innovative e acquisizioni).
Macola Pierantonio, Ceo di Smau
“Questo è un momento che aspettavamo da un po’ di tempo”. Le startup innovative e le imprese esistenti si trovano a dialogare come non era mai avvenuto in passato. Assistiamo alla nascita di nuove relazioni.
I dati mostrano conferme interessanti su 6000 più di 2000 sono startup partecipate. Nel 77% dei casi si parla di investimenti in digitale.
Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup
La ricerca punta a dare un contributo alla crescita dell’ecosistema delle aziende. Si evince che “le aziende accedono al mercato con investimenti e acquisto del prodotto Startup”.
Le Startup possono partire da sole, ma se sanno di avere un loro mercato è diverso. Abbiamo anche il sistema del Sud.
Guido Romano, responsabile studi economici Cerved
“Questa è la tappa di una mappa che vogliamo fare del sistema innovativo in Italia”.
Il rapporto in 10 punti essenziali
Nel report, protagonista è la “contaminazione” tra industrie mature e giovani imprese innovative. Il rapporto utilizza dati Cerved, tratti dal Registro delle Imprese, per capire e descrivere il panorama italiano dell’innovazione.
Il rapporto Open Innovation e Venture Capital in 10 punti:
1 Gli investitori specializzati in innovazione: 71
I dati: il censimento di Cerved comprende 71 investitori specializzati in innovazione, 39 incubatori specializzati, 17 soci di Italia startup e 15 fondi di venture capital. Cosa è emerso? I 71 investitori specializzati hanno partecipazioni dirette o indirette nel capitale sociale di 1125 società (partecipate)
2 L’età delle partecipate: 576 sono startup
Il 2010 è l’anno “del discrimine”. Circa la metà delle aziende partecipate (576) sono nate dopo il 2010 e sono ascrivibili al Registro delle Startup innovative. Sono le “startup partecipate”.
Quelle nate prima del 2010 (549 società) sono considerate “partecipate mature”. Non possono iscriversi al registro delle Startup innovative.
3 Le startup partecipate: 289 sono iscritte al registro
Su 576 startup partecipate, solo 289 sono iscritte alla sezione speciale del registro delle startup innovative. Le altre sono sempre society innovative, ma non sono iscritte al Registro.
4 Il giro di affari: 2,9 miliardi
Il giro di affari complessivo delle società partecipate è pari a 2,9 miliardi di euro. Il 90% di questo giro d’affari (2.696 mil euro) è generato dalle “partecipate mature”. Le startup partecipate, invece, generano il 10% del giro di affari (190 mil euro). Le imprese mature attraggono un numero maggiore di investimenti.
NB: con le partecipate, il numero delle startup innovative iscritte al Registro arriva a quota 6753.
5 I settori di attività
Più di metà delle startup partecipate opera nella produzione di software o nella ricerca e sviluppo. Il settore industriale con maggiore presenza di startup innovative è quello della meccanica.
Le partecipate mature, invece, una minore presenza nella produzione software, più servizi finanziari, società immobiliari o holding.
6 Zone geografiche: vince la Lombardia
La Lombardia ha molte startup partecipate (29,1%). Le differenze tra partecipate e società iscritte al registro delle imprese possono anche riflettere differenze di criteri richiesti per l’iscrizione alla sezione speciale del registro delle Startup innovative. Tra le partecipate, maggior concentrazione nelle zone in cui sono presenti incubatori o investitori specializzati. In ogni caso, la localizzazione riflette perfettamente il corrispettivo panorama produttivo italiano.
7 Startup innovative vs newco: patrimonio 381 mila euro
Le startup innovative iscritte si caratterizzano per una quota più alta di investimenti, soprattutto intangibili. Le partecipate hanno un patrimonio netto medio maggiore (381 mila euro) e hanno capitalizzazione più importante.
Le partecipate iscritte al registro imprese hanno un fatturato medio di 192 mila euro, le non partecipate iscritte hanno un fatturato medio di 64 mila euro. Questo significa che gli investitori specializzati influenzano positivamente la crescita delle startup iscritte.
8 Gli investitori: 40mila soci, 5mila investitori in 2mila startup
Sono 40.112 i soci nel capitale nelle 6466 Startup iscritte al Registro delle Imprese. Sono, invece 34.963 le persone fisiche che detengono quote di partecipazione in almeno una delle startup innovative iscritte. Gli investitori corporate sono 5149. La maggior parte degli investitori comportate investono attraverso società di capitale. I 5149 investitori concentrano le quote sul capitale di poco più di 2 mila startup innovative (1901 startup, il 29%). Nelle altre startup innovative hanno solo persone fisiche come soci (4565 startup per il 71%).
Per la maggior parte, i soci comporate hanno investito in più startup innovative.
9 Imprese del nord, investimenti al sud
La maggior parte dei soci corporate di startup innovative sono localizzati al Nord (69%). Molte imprese nel nord, però, investono in startup localizzate al centro sud. Il 41% dei soci corporate, però, investe in startup che hanno sede nella loro stessa Regione. Il settore merceologico, invece, non è un criterio discriminante per la scelta dell’investimento: solo il 4,5% dei soci corporate investono in startup che operano nel loro settore merceologico.
10 Il numero maggiore di soci: alla ricerca di startup stabili
La quota maggiore di investimenti è catalizzata da startup innovative nate nel 2012 e nel 2013. Dopo il 2013, la quota di investimenti è più bassa. Gli investitori comportate scelgono startup più stabili per investire. Il numero maggiore di soci. I soci corporate investono prevalentemente in startup che si occupano di R&S.
@SM_SaraMauri