Il round è guidato da business angel, investitori privati e operatori immobiliari. Tra gli obiettivi della startup che vivacizza le aste, il lancio di un nuovo portale dedicato alle aste, il miglioramento del sistema di machine learning che prevede le probabilità di aggiudicazione e l’implementazione di un sistema di deep learning per l’analisi delle perizie
Ha appena chiuso un aumento di capitale da 250mila euro Reviva startup specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari grazie a un metodo che unisce intelligenza artificiale e marketing esperienziale e che permette di aumentare il numero di immobili venduti in asta evitando una svalutazione economica a causa delle numerose aste deserte. La cifra raccolta contribuirà al raggiungimento dei prossimi obiettivi della startup, quali il potenziamento degli strumenti dell’area marketing e il miglioramento della tecnologia proprietaria e, in particolar modo, del sistema di machine learning alla base dell’intelligenza artificiale utilizzata da Reviva.
L’operazione di round
Si tratta del primo aumento di capitale per la startup nata nel luglio del 2017, entrata a far parte dallo scorso settembre del Fintech District, l’ecosistema di riferimento nel settore in Italia che raggruppa oltre 150 startup e grandi realtà corporate, con l’obiettivo di sviluppare progetti di open innovation. Dopo aver rifiutato l’offerta di investimento da parte di un importante fondo di venture capital perché non in linea con la vision della startup, Reviva ha scelto di sottoscrivere un aumento di capitale riservato esclusivamente a business angels, investitori e operatori real estate.
“Abbiamo deciso di optare per questa strada, al posto di una campagna di crowdfunding, in quanto per noi era fondamentale poter selezionare attentamente chi includere nel progetto facendoci guidare dalle competenze, dal knowledge e dal perfetto incastro con la vision e i valori di Reviva” spiega Ivano De Natale, CEO e co founder di Reviva. Tra i primi ad aver risposto alla chiamata di Reviva anche Giampiero Pelle, investitore e imprenditore seriale con diverse exit alle spalle, che formerà il Consiglio di Amministrazione insieme ai due founder Ivano De Natale e Giulio Licenza, e Marco Franchi fondatore dell’Associazione Business Angels Network di Firenze e Delegato alla vendita delle aste immobiliari del Tribunale di Firenze.
La tecnologia al servizio del settore immobiliare
Grazie alla cifra raccolta, Reviva potrà concentrarsi, tra gli altri, sul suo nuovo progetto, il lancio della piattaforma Immobiliallasta.it, della quale saranno curati con particolare attenzione la user experience e i processi di inbound marketing, di lead e conversioni. Lato tecnologia si sta lavorando per affinare maggiormente il sistema di machine learning messo a punto dal team di Reviva che permette di prevedere la probabilità in percentuale di aggiudicazione di un’asta.
L’obiettivo è aumentarne il grado di accuratezza, ad oggi dell’80%, e portarlo fino al 95%. Si lavorerà inoltre per implementare un meccanismo di Natural Language Processing nell’ambito del Deep Learning che consenta di automatizzare l’estrazione dei dati significativi, che influenzano le valutazioni del sistema di machine learning, direttamente dall’analisi delle perizie.
Nei prossimi mesi sono previste 7 nuove assunzioni tra sviluppatori web, ulteriori data scientist e altre figure legate al marketing strategico, per potenziare il core team della startup. Infine non manca l’interesse ad avviare un percorso di internazionalizzazione, aprendosi a nuovi mercati quali ad esempio Francia e Spagna, dove il mercato degli NPL vanta l’unicità degli NPA Non Performing Asset e si aggira complessivamente sui 300 miliardi di euro.
Il nuovo aumento di capitale
Il successo del primo aumento di capitale, chiuso in appena tre settimane, ha convinto Reviva ad aprirne a breve un altro, anche per andare incontro alle richieste dei molti potenziali investitori che sono rimasti esclusi per il raggiungimento del limite massimo di capitale. È stata sviluppata pertanto una sezione dedicata al fundraising per permettere agli investitori presenti e futuri di rimanere sempre aggiornati sugli sviluppi dell’azienda.
“Abbiamo preso la decisione di prolungare il fundraising” – racconta Ivano De Natale “perché riteniamo strategicamente importante fare entrare nuovi soci con expertise di valore e risorse di capitale extra da investire, per garantire la crescita e la scalata di Reviva che, come da planning, dovrà avvenire velocemente per sfruttare il vantaggio competitivo da noi costruito in questi primi tre anni da first mover.”
Inoltre, se con il primo aumento di capitale sono state convertite le prime stock option in favore degli Advisor e dei dipendenti più longevi, è intenzione della startup sottoscrivere un nuovo piano di Stock Option per incentivare i dipendenti e collaboratori.
Aste immobiliari 18 miliardi di euro il valore complessivo
Prima realtà in Italia ad introdurre la figura dei vivacizzatori d’asta, Reviva sta incontrando l’interesse dei principali player del settore NPL (Crediti Non Performanti) ovveri i prestiti concessi dalle banche, ma che non possono essere ripagati dal debitore. L’obiettivo della startup è da sempre quello di far conoscere maggiormente il meccanismo delle aste immobiliari che ha dalla sua un aspetto sociale ancora oggi poco valorizzato. Evitare che un’asta vada deserta, riuscendo a vendere l’immobile al prezzo più alto possibile, supporta da una parte il creditore, ovvero la banca, che recupera il prestito ritornando ad avere maggior liquidità e quindi a concedere nuovi prestiti, e dall’altra parte aiuta il debitore che riesce a vendere ad un prezzo equo, così da saldare il proprio debito. Si tratta però di un settore percepito dal potenziale acquirente come particolarmente macchinoso e fortemente burocratizzato, che vede in Italia circa 250.000 aste giudiziarie immobiliari all’anno di cui il 72% vanno deserte. Questo comporta un deprezzamento degli immobili a fine dell’anno del 29%. Il valore complessivo degli immobili posti in asta si aggira intorno ai 18 miliardi di euro.
“Ancora non abbiamo visto del tutto gli effetti della crisi, che purtroppo arriveranno tra alcuni mesi: la stessa Banca Ifis e PWC hanno previsto tra i 60 e i 100 miliardi di nuovi NPL nel mercato” – sottolinea Ivano De Natale, spiegando che una realtà come Reviva, first mover del settore, non potrà che giocare un ruolo cardine nel panorama NPL e real estate.