Un architetto e un digital entrepreneur hanno messo insieme la passione per il cibo e la montagna, creando Skibox, primo street food market ad alta quota. Con l’apecar a 2000 metri…
Vediamo apecar ovunque: sul lungomare di Recco per la famosa focaccia, per le strade di Milano per “spacciare” sfogliatelle napoletane, a Roma per il fritto. Ma per la prima volta in Italia c’è qualcuno che ha voluto portare il famoso furgoncino ad alta quota. Andrea Carletti e Gianluca Perrelli non potrebbero essere più diversi tra loro: un architetto e un digital entrepreneur, uniti dal fortissimo amore per la montagna. Da questo sentimento è nato Skibox, il primo street food market a 2000 metri di altitudine.
Pronti per lo “snow food”?
“L’occasione per dar vita al progetto è stata la pubblicazione del bando di gara indetto da Courmayer Mont Blanc Funivie per la gestione del Cantuccio di Courbayeur a Col Checrouit”, spiega Carletti. “Con Gianluca abbiamo pensato di fare questa cosa insieme in un posto da sogno anche per mettere a frutto in modo diverso quello che facciamo quotidianamente”. Al momento lavorano a Skibox 5 persone e il capitale di partenza proviene dai risparmi di Carletti e Perrelli, che hanno investito nel progetto circa 100mila euro. Chi entra da Skibox ha l’impressione di trovarsi in un mercato coloratissimo, ricco di offerte culinarie rigorosamente figlie della filosofia street food: all’offerta di carne (dai wurstel all’hamburger) si associa anche il chioschetto vegano, con frutta e centrifugati e il veg-kebab.
Tre apecar
Al momento ci sono 3 apecar provenienti da esperienze londinesi, Bello&Buono di Milano e la frutta e verdure de La Susina, con anche caffetteria, angolo dedicato alla birra artigianale e al buon vino: chef emergenti e produttori si incontrano e si confrontano per offrire la prima esperienza al mondo di “snow food“, il cibo che riprende le tradizioni culinarie della neve. Il tutto è immerso in un’atmosfera rigorosamente anni ’80. “Volevamo restituire un’esperienza divertente, legata alle club house di quel periodo, ma con la possibilità di trasformare questo contenitore ogni qualvolta sia necessario”, spiega l’architetto di Skibox.
Tecnologia e tradizione a km zero per diventare catena
Una volta giunti al Cantuccio Courmayer, si ordina e si paga alla cassa, si prende la propria bibita e dopo 2-3 minuti al massimo si può ritirare il proprio pasto, grazie a un servizio automatico di smistamento di ordini. “Abbiamo voluto creare un punto di ristoro replicabile altrove“, rivela Perrelli. “La montagna è rimasta poco attenta all’innovazione e al mondo del food: Skibox potrebbe essere la puntata zero di altri esperimenti ad alta quota”. In un mese Skibox ha visto la luce, ma gli avventori non hanno trovato solo la tradizione ad attenderli. “Volevamo proporre un’esperienza a km 0, ma attenta alla nicchia. Lo street food ora è una moda che associa il basso prezzo alla qualità”, racconta Carletti. “Lo street food è un’opportunità,” aggiunge Perrelli, “è un modello di consumo e di business che dà la possibilità a chi non ha un’ampia disponibilità economica di costruirsi un ristorante, impegnandosi nella riscoperta di sapori antichi e di tradizioni popolari che magari erano rimaste relegate a location non accessibili o ai mercati rionali. Invece con il modello food truck o apecar, possono rifiorire”. Inoltre alla tradizione si unisce l’innovazione tecnologica, legata non solo al trasferimento degli ordini in modo automatico da un chioschetto all’altro: Perrelli infatti è convinto con la digitalizzazione e il mobile payment si possa dare una nuova e vigorosa spinta all’intero comparto street food.
“Sperimenteremo anche una location estiva”
Nel futuro di Skibox ci sono i numeri: “Vogliamo chiudere la stagione, rifiatare, masticare i numeri e capire i risultati ottenuti per tracciare un profilo strategico più definitivo per il nostro progetto”, spiega Carletti. Inoltre Skibox sarà presente fino al 17 aprile al Salone del Mobile di Milano nell’area Street Food Experience prima di prendersi una boccata a bassa quota: “Vogliamo sperimentare il nostro format anche in una location estiva. Stiamo valutando diverse proposte, anche se al momento ci stiamo divertendo molto con pop up temporanei di street food durante eventi legati al mondo della moda”.