Abbiamo incontrato il responsabile dell’unità innovazione della Fondazione Giacomo Brodolini. Con Entopan Innovation gestisce quella che è la “casa Italia” nella Bay Area
Conosce la Bay Area da quando ha 24 anni e nel corso della sua carriera ha partecipato a importanti collaborazioni tra gli Stati Uniti e il sistema paese italiano. Fabio Sgaragli, a capo dell’unità innovazione di Fondazione Giacomo Brodolini, ha anticipato a StartupItalia cosa attende le decine di startup e PMI che presto verranno selezionate nella prima edizione di Call4INNOVIT, iniziativa del Centro di Innovazione Italiano che ha sede presso Innovit, a San Francisco. Una sorta di Casa Italia per imprenditori e imprenditrici che dal nostro paese atterrano in Silicon Valley, chi per restare, chi per coltivare nuove partnership mantenendo salde le radici in Europa. «La frontiera tecnologica è qui. Chi arriva deve avere massima apertura verso la technology exploration».
Come abbiamo raccontato in un altro episodio di Italiani dell’altro mondo, con l’intervista a Irene Mingozzi di Lombardstreet Ventures, la California resta un punto di riferimento per chi sogna di lanciare la propria startup. Con questa call, però, l’obiettivo dei proponenti, tra i quali compaiono istituzioni come il Ministero degli Affari Esteri e ICE, non è quello di esportare talenti, ma di farli viaggiare per rendere il nostro tessuto imprenditoriale ancora più competitivo. Come? Costruendo partnership, espandendosi, sperimentando.
«Negli USA il linguaggio del business è diretto e guarda ai risultati, alla capacità di execution. Abbiamo senz’altro molto da imparare. Da parte nostra, come italiani, possiamo portare la capacità di immaginare». Il programma di questa prima edizione di Call4INNOVIT è suddiviso in due parti: le prime settimane si terranno online, dal momento che saranno coinvolte 40 startup e 25 PMI specializzate in un macro verticale che comprende Intelligenza Artificiale, Metaverso e industrie culturali e creative; in seguito tra queste aziende soltanto una parte potrà decollare per passare diversi giorni in Silicon Valley, a San Francisco.
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«Probabilmente il cambiamento a livello geopolitico ha accelerato un rinnovato interesse da parte di tutta Europa verso gli Stati Uniti. A differenza di altri programmi, questo di INNOVIT – all’interno del quale il Centro d’Innovazione Italiano è gestito da Fondazione Giacomo Brodolini e Entopan Innovation, ndr – è un tentativo del sistema paese di dare una mano a rendere efficaci collaborazioni tra le nostre imprese e quelle USA. INNOVIT ha dietro uno spirito di collaborazione che va dall’Ambasciata a Washington al Consolato Generale di San Francisco passando per ICE, fino all’Istituto Italiano di Cultura. Tutte queste componenti del sistema sono state invitate a collaborare in maniera sinergica».
«Il cambiamento a livello geopolitico ha accelerato un rinnovato interesse da parte di tutta Europa verso gli Stati Uniti»
Le storie di successo di italiani e italiane che sono partiti per gli USA riempiono siti dedicati all’innovazione da anni. Su StartupItalia questa rubrica è stata battezzata con l’intervista a Paolo Privitera, da decenni un punto di riferimento in Silicon Valley. Quel che ci ha raccontato Fabio Sgaragli ha però una visione diversa: i talenti e le aziende viaggeranno negli USA non per stabilirsi Oltreoceano, ma per assorbire competenze e costruire nuovi ponti. «Il valore deve restare in Italia».
“Questi spazi nascono, in un certo senso, da italiani dell’altro mondo”
Il responsabile del progetto ci ha anche spiegato qual è la mission che anima INNOVIT. «Questi spazi nascono, in un certo senso, da italiani dell’altro mondo, imprenditori che per dare il cosiddetto give back al proprio paese hanno spinto perché aprisse un luogo simile». Chiusa la prima call, il programma offrirà comunque altre possibilità già nel breve termine per startup e PMI. «I temi delle prossime call del 2023 saranno IOT, robotics e industria 4.0; in seguito ci rivolgeremo ai settori sostenibilità e food; e nell’ultima parte dell’anno ci focalizzeremo sulla space economy».
Quest’ultimo ambito sarà rivolto soltanto alle PMI, mentre per le altre call Sgaragli ci ha anticipato che le startup dovranno avere alle spalle almeno tre anni di attività, una validazione sul mercato e un fatturato. Ma le porte di INNOVIT saranno aperte presto anche alle startup early stage, grazie a un bootcamp annuale e generalista che porterà startupper per due settimane a San Francisco. «Qui tutti si cimenteranno con le frontiere della tecnologia».