Continua il nostro viaggio on the road e con esso l’opportunità di accedere alla diversità industriale dell’Italia, mettendo a confronto passato e futuro di un patrimonio comune del quale saremo custodi nel tempo. Una nuova esperienza ha visto protagonisti i ricercatori dell’Italia Innovation Program, in visita nei giorni scorsi alla sede di Ratti, azienda leader nel settore tessile italiano, situata a Guanzate, in provincia di Como. L’incontro ha rappresentato un’occasione unica per esplorare l’influenza dell’intelligenza artificiale sull’industria tessile e per discutere le potenzialità di questa tecnologia con l’innovation board dell’azienda, guidata dal CEO Sergio Tamborini.
La storia dell’azienda Ratti
Fondata nel 1945 da Antonio Ratti, l’azienda è rinomata per l’eccellenza nella produzione di tessuti di alta qualità. La sua è una lunga tradizione di innovazione e creatività, e si distingue per la capacità di combinare artigianato e tecnologia avanzata, producendo tessuti per l’alta moda, il prêt-à-porter e l’arredamento.
Tema centrale della nostra visita e del nostro incontro: l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’industria tessile. I manager di Ratti e i ricercatori dell’Italia Innovation Program si sono confrontati sulle nuove frontiere aperte dall’AI, dalla progettazione di modelli alla produzione, fino alla gestione della catena di approvvigionamento.
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La tela dell’AI
Per farlo, è stato importante analizzare insieme lo scenario. L’industria tessile, infatti, sta vivendo una fase di profonda trasformazione dovuta all’adozione dell’intelligenza artificiale, che la sta portando a migliorare l’efficienza e la precisione dei processi produttivi. Un contesto, questo, che emerge chiaro nei più recenti studi condotti dalla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, università dalla quale provengono due professori del nostro corpo docente e che in queste settimane ci hanno affiancati. Con loro abbiamo avuto modo di dialogare e confrontarci su quanto emerso, in modo particolare come l’intelligenza artificiale:
- sta rivoluzionando il settore, ottimizzando la creazione di modelli, accelerando il processo di design e migliorando la precisione nella produzione;
- è in grado di ridurre drasticamente il tempo necessario per passare dal concept iniziale al prodotto finito;
- consente una maggiore accuratezza nella previsione della domanda dei consumatori, permettendo alle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato;
- migliora la gestione della supply chain nel settore tessile: Algoritmi avanzati sono oggi in grado di analizzare enormi quantità di dati per perfezionare la logistica, ridurre i costi di stoccaggio e migliorare l’efficienza complessiva della produzione. Tali innovazioni non solo aumentano la produttività, ma contribuiscono anche alla sostenibilità del settore, riducendo l’impatto ambientale attraverso una gestione più efficiente delle risorse.
Artigianato tech
L’incontro ha permesso di mettere in luce come tecnologie avanzate possano integrarsi con le competenze artigianali tradizionali per creare prodotti tessili innovativi e di alta qualità. E l’azienda, che sta già esplorando l’uso dell’AI per migliorare i suoi processi, dimostra come la combinazione di tradizione e innovazione possa portare a risultati eccezionali.
Un portavoce di Ratti ha dichiarato: «Siamo stati felici di collaborare con Italia Innovation su progetti che esplorano l’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore tessile. L’interazione con il team di studenti ha portato nuove prospettive e idee innovative che arricchiscono il nostro approccio strategico aiutandoci ad affrontare le sfide attuali dell’industria. Siamo impazienti di continuare questa collaborazione e di vedere le potenziali innovazioni che ne scaturiranno».
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E con la tappa in Ratti, si è concluso il viaggio che ci ha portati lungo lo stivale. Insieme abbiamo avuto l’opportunità di esplorare e indagare le frontiere di diversi settori produttivi, attraversare regioni e territori, stimolare la creatività di quanti hanno scelto di far parte di questo percorso. Da qui, ripartiremo. Certi che da questo punto nasceranno nuove riflessioni e nuove sfide sul futuro di quel ‘Made by Italy’ che, fin dal primo giorno del nostro viaggio, abbiamo cercato.