Tra le finaliste di SIOS 18, il successo della startup è arrivato oltre confine. “L’obiettivo è quello di arrivare a un unico team e a un’unica piattaforma” dice il CEO, Alessandro Frau
ProntoPro scommette sulla crescita in Europa. Nel 2018 era risultata tra le 10 startup finaliste di StartupItalia Open Summit, oggi annuncia la fusione con l’omologa turca Armut. Un lungo percorso, non privo di ostacoli, vede la società italiana leader nella ricerca di servizi professionali impegnata nell’espansione oltreconfine. “Una scelta che nasce dall’esigenza di condividere la medesima mission e i medesimi valori – dichiara Alessandro Frau, CEO di ProntoPro a StartupItalia – L’obiettivo è quello di arrivare a un unico team e a un’unica piattaforma, nell’ottica che l’unione fa la forza”.
“L’obiettivo è quello di arrivare a un unico team e a un’unica piattaforma, nell’ottica che l’unione fa la forza”
Un traguardo che è stato reso possibile dal round di investimento da 15 milioni di euro a cui hanno partecipato gli investitori di ProntoPro e soggetti terzi, ora in fase di closing, e che rappresenta l’occasione per il lancio del nuovo gruppo in 14 diversi Paesi.
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Perché la scelta della fusione con l’azienda leader in Turchia
“Condividiamo la stessa mission e abbiamo gli stessi interessi: fare sempre più network tra professionisti e clienti in modo facile e veloce, mettendo a fattor comune la medesima tecnologia aziendale”, afferma il CEO di ProntoPro.
“Fare sempre più network tra professionisti e clienti in modo facile e veloce, mettendo a fattor comune la medesima tecnologia aziendale”
“Questa è la ragione che ci ha spinti a fonderci con Armut. Questo ultimo finanziamento consentirà all’azienda di incrementare gli investimenti sul proprio prodotto digitale e di espandere l’offerta del servizio in altri mercati europei”. Il nuovo gruppo, che si chiamerà Homerun Technologies, vedrà confluire in un’unica realtà l’esperienza, la conoscenza e la tecnologia sviluppate fino ad ora dai due brand, all’interno di un unico team composto da più di 200 giovani talenti, in media under30, che si incontrano e interagiscono tra 20 differenti nazionalità. Milano e Istanbul continueranno ad essere gli headquarter dai quali il team crescerà nei prossimi mesi. Ma se ProntoPro viaggia alla volta dell’Europa, non lascia indietro il mercato italiano, quello di riferimento. “Vogliamo continuare a investire tanto in Italia, dove abbiamo ancora tanto da migliorare – dice Alessandro Frau a StartupItalia – Qui dobbiamo crescere sia in termini di team che di volume. Il mercato italiano può darci ancora tanto e dobbiamo consolidarci nei servizi locali, di cui, la maggior parte sono rimasti offline, a differenza di altri tipi di aziende che, soprattutto in conseguenza alla pandemia, sono approdate nel digitale”.
Nata nel 2015, ProntoPro è già presente anche in altri 5 Paesi europei: Spagna, Francia, Germania, Svizzera e Austria. L’omologa turca, Armut, fondata nel 2011, oggi opera in 8 Paesi tra cui il Regno Unito, la Romania, la Polonia, la Repubblica Ceca e l’Ungheria oltre all’Egitto e all’Arabia Saudita, con il marchio internazionale HomeRun, e gestisce anche un marketplace specializzato in traslochi, Rahat Taşın.
ProntoPro: quali sono i prossimi obiettivi
ProntoPro, oggi, vanta circa un milione di utenti all’anno; 700mila sono professionisti, ma ci sono ancora molti servizi su cui deve crescere. “Un tema che ci sta molto a cuore e su cui si deve continuare investire è quello della capillarità geografica: dobbiamo essere sempre più presenti nelle piccole città, dove è presente ancora un forte gap occupazionale rispetto alle grandi metropoli. Inoltre, il settore immobiliare si sta facendo sempre più interessante. A un vero e proprio boom di domande non hanno fatto seguito altrettante offerte. Per questa ragione, è necessaria un’evoluzione a livello di piattaforma”. Dopo la battuta di arresto, a causa della pandemia, di eventi e meeting lo stesso mercato di ProntoPro ha accusato il colpo ed è stato costretto a rimodularsi. “Abbiamo sofferto anche noi il brusco calo di richieste nel settore degli eventi – spiega il CEO – Lavori di catering, organizzazione di eventi, DJ, ricerca di location, andavano per la maggiore sulla nostra piattaforma. Riducendosi fortemente la domanda, siamo stati costretti a dover ripensare noi stessi il mercato. Oggi stiamo monitorando la situazione per capire se, nei prossimi mesi, si assisterà a una ripresa complessiva”.