Angela Olson-Partridge, Communication Manager dell’ente svedese, ci ha spiegato le ragioni del riconoscimento alla realtà campana
«NAStartUp ha ottenuto un punteggio particolarmente buono rispetto agli altri programmi del campione nella categoria “Value for Client Startups“, che valuta il numero e l’efficienza dei servizi forniti dai programmi. NAStartUp è stata particolarmente efficace nel facilitare l’accesso delle startup clienti a connessioni cruciali, che possono essere un fattore importante per il successo a lungo termine». Così ci ha spiegato Angela Olson-Partridge, Communication Manager di Ubi Global, ente svedese che ha inserito l’acceleratore napoletano tra i world top 5 public/private business accelerators. L’ultima edizione dell’Ubi Global World Rankings of Business Incubators and Accelerators è disponibile online a questo link.
«NAStartUp è nata 9 anni fa con l’idea di accelerare il futuro e lo sviluppo del territorio, grazie alla finanza e all’economia delle startup – ci ha raccontato il founder Antonio Prigiobbo -. Abbiamo lanciato un modello che ha l’obiettivo di facilitare la nascita di ecosistemi delle startup. Un modello che prende spunto dal concetto di “palestra” per mostrare che tutti possono apprendere e la cultura dell’innovazione e farsene promotori». L’ecosistema nazionale si è rafforzato negli anni grazie anche all’impegno e alla presenza territoriale di incubatori e acceleratori, veri e propri punti di contatto e informazione tra chi sogna di lanciare la propria impresa e chi ha gli strumenti e il network per metterlo o metterla nelle condizioni di provarci.
«Alcuni dei lavori più impegnativi nel settore dell’innovazione avvengono in un acceleratore d’impresa – ha precisato Angela Olson-Partridge di Ubi Global -. Per loro stessa natura, gli acceleratori hanno pochissimo tempo per avere il massimo impatto in un periodo critico per una startup. Gli acceleratori più efficienti sono in grado di imprimere in modo efficace una traiettoria di crescita in tempi molto brevi». Nel caso di NAStartUp l’impostazione d’origine è stata radicale. «Siamo sempre stati aperti a tutti e gratuiti per le startup come per gli investor. Se è stato possibile è grazie a una rete partecipativa e propositiva», ha detto Prigiobbo.
Dal momento che ha riconosciuto NaStartUp nella propria lista dei migliori acceleratori, abbiamo chiesto alla rappresentante di Ubi Global un commento finale su come l’evoluzione del nostro ecosistema venga percepita all’estero. «L’Italia ha messo in atto politiche e iniziative per svilupparsi, molte delle quali sono collegate alle università e a organizzazioni come NAStartUp. Anche se c’è ancora del lavoro da fare per incentivare le startup, e le imprese tecnologiche in particolare, l’Italia ha fatto passi da gigante nell’alleggerire l’attrito delle aziende per scalare».