L’indagine di Dipendenti in cloud sulle pmi disegna uno scenario in cui gli strumenti digitali più versatili sono l’eccezione
Iniziamo con le note dolenti. Le pmi italiane, stando a un’indagine realizzata da Dipendenti in cloud, la piattaforma sviluppata da Fatture in cloud e inclusa nell’offerta di TeamSystem, sono tragicamente ancorate alla carta. La ricerca condotta su 3.500 imprenditori, pensata per approfondire le problematiche che vivono nella gestione amministrativa dei loro dipendenti, ha infatti partorito numeri drammatici. Ad esempio, il 51,7% degli intervistati utilizza Excel, Google Drive e strumenti affini per registrare presenze, assenze e straordinari e ferie, ma con scarsi risultati e alla fine un imprenditore su cinque perde il controllo e finisce per tornare a carta e penna.
Nel 36% dei casi è l’imprenditore a occuparsi dell’amministrazione
Secondo aspetto: nel 59% delle aziende è il dipendente dell’amministrazione a occuparsi del personale. Tuttavia nel 36,5% dei casi è proprio l’imprenditore e questo comporta una perdita di tempo e il rischio di errore è molto alto. Infine l’80% delle aziende gestisce i rapporti con il Consulente del lavoro via mail, canale che spesso genera fraintendimenti, anziché impiegare strumenti digitali che rendono più immediata la trasmissione di informazioni e documenti.
La situazione pandemica in Italia sta permettendo a sempre più aziende, almeno a quelle che non abbiano colto il biennio pandemico per decidere di cambiare pelle e votarsi a un’identità ibrida, di accogliere nuovamente in ufficio i propri dipendenti. Non a caso, secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, anche dopo la fine della pandemia 5.3 milioni di lavoratori continueranno a lavorare almeno in parte da remoto così da coniugare i benefici del lavoro da casa con quelli del lavoro in presenza.
Sette pmi su dieci consegnano documenti cartacei
Questo nuovo scenario, che apre prospettive di migliore combinazione dei ritmi di vita e di impiego, ha però bisogno di nuove regole e strumenti affinché i datori di lavoro possano gestire al meglio i propri dipendenti, evitando al massimo gli errori amministrativi e facendo in modo che i processi della gestione del loro tempo, tra pratiche e processi, possano essere davvero lineari. La gestione dei dipendenti è infatti un’attività abbastanza complessa per le pmi già quando si era tutti in presenza. Con il lavoro ibrido, questa attività diventa ancora più complicata, così come la rilevazione delle presenze o la consegna delle buste paga. Oltre alle cifre individuate sopra, l’indagine sui 3.500 imprenditori ha rilevato che proprio la consegna delle buste paga avviene ancora a mano o tramite mail. Due modalità che, se non gestite con la dovuta attenzione, possono causare errori come il recapitare i cedolini alla persona sbagliata, con eventuali conseguenze di tipo legale. Nel complesso, cioè aggiungendo alla busta paga altri documenti essenziali come Cud, contratti, attestati, certificati e benefit, esce che il 75.5% delle imprese consegna ancora tutto a mano e solo il 19% li invia tramite email.