Il social housing si sta sviluppando anche in Italia
Una startup, prima di tutto, deve individuare bisogni da soddisfare. Se parliamo di case, in California il bisogno è enorme. I costi sono proibitivi: la crisi abitativa e il caro affitti rappresentano tra le contraddizioni più visibili e dolorose nella terra dell’innovazione. La soluzione ovviamente non può derivare da una singola azienda. Vi avevamo parlato di Mighty Buildings e delle sue case realizzate con stampante 3D; oggi vi portiamo il caso di Brownstone Shared Housing, altra startup californiana che ha ideato sleeping pod da inserire in un contesto domestico, per accogliere più persone in casa, al costo mensile di 800 dollari (oltre 750 euro). Se vi sembra tanto – e lo è – sappiate che si tratta di meno della metà di quanto richiesto per un appartamento a Palo Alto.
La definizione di social housing si sta affacciando anche in Italia, dove soprattutto nelle grandi città spuntano esperienze nuove. Appartamenti o interi edifici vengono realizzati con la collaborazione del pubblico e del privato per garantire agli inquilini affitti calmierati. La particolarità di Brownstone Shared Housing è che la startup ha realizzato letti a castello: sono strutture composte da singoli pod nei quali una persona può dormire in un letto. Queste strutture si trovano al momento in due case in California: una a Palo Alto, a pochi minuti dal campus della Università di Stanford (costo: 800 dollari a pod); l’altro a Bakersfield, a nord di Los Angeles (costo 500 dollari a pod).
Come funziona? Come con Airbnb o altre piattaforme di sharing, si seleziona il periodo di soggiorno e si prenota. Le due abitazioni, che potete vedere sul sito ufficiale, sono più che dignitose se si parla di servizi e comfort. Al momento il massimo di capienza di queste case è di 14 persone: come ha spiegato Business Insider, che ha intervistato i fondatori James Stallworth e Christina Lennox, la startup potrebbe tuttavia scontrarsi con i regolamenti che impongono un numero massimo di inquilini in un’unica abitazione.
Come abbiamo scritto poco sopra, l’azienda non potrà certamente risolvere da sola la crisi abitativa in California. Quello che possiamo però dire è che il social housing sta emergendo pure in Italia: è il caso di Tulou, startup che punta a sviluppare un abitare “collaborativo” in contesti urbani.