Mine Crime, G-Move, Open Stage, Pin Bike, iMOI, Utwin, Foot Analytics: ecco chi sono le startup che si sono aggiudicate i premi di TIM Smart City Challenge
Ad aggiudicarsi la TIM Smart City Challenge, che premia una serie di startup impegnate nella costruzione delle città del futuro, sono state 7 realtà di calibro internazionale selezionate tra 170 candidature avanzate provenienti da Paesi anche al di fuori dell’Unione Europea. In particolar modo sono stati apprezzati gli ecosistemi francesi, spagnoli e israeliani che ben hanno risposto alle richieste oggetto della challenge. Il premio TIM è andato all’italiana Mine Crime, startup nata a Milano nel 2020 che tramite sistemi di intelligenza artificiale è in grado di garantire città più sicure. Pin Bike ha vinto il premio Bike Economy per incentivare gli spostamenti in bicicletta tramite un’app e un sensore che viene montato sulla bici.
Il premio assegnato dal CNR è andato al progetto iMOI che, grazie al rilevamento metrico, semplifica le rilevazioni sugli incidenti stradali effettuando riprese video. UTwin ha vinto il premio Edison Next per la capacità di riconoscere i bisogni del cliente allineandoli alle esigenze commerciali e ai gestori degli immobili. Foot Analytics, di Barcellona, si è aggiudicato il riconoscimento eFM per avere sviluppato una soluzione che permette di avere un uso flessibile dello spazio per avvicinarsi alla smart city.
G-Move è stata premiata da Intesa Sanpaolo Innovation Center per la capacità di raccolta di dati nel rispetto delle regole per la privacy e la trasversalità. Open Stage ha vinto il premio assegnato dall’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano per rendere possibile agli artisti di strada la prenotazione di palchi nei centri città ed esibirsi come professionisti. Il premio è stato conferito per l’azione sulla sostenibilità sociale, ambientale, sull’economia circolare e sul welfare.
“Il nostro Paese ha bisogno di modelli di innovazione diversi rispetto a quelli tradizionali, da sviluppare con una serie di asset. Questa challenge vuole rappresentare un punto di partenza per la costruzione delle smart city del futuro con la selezione di eccellenze di calibro internazionale – ha affermato Pietro Labriola, amministratore delegato del Gruppo TIM – 15/20 anni fa si parlava si smart city come di un concetto che permetteva di investire in tecnologie sulle quali il ritorno non era chiaro. Dal 2006/2007 le smart city sono pensate con logiche di project finance. L’importanza dell’informazione resta, comunque, l’asset più importante assieme alla forza delle connessioni che permettono di creare una sinergia tra la comunicazione dei dati, la sensoristica e le aziende che innovano e creano valore”.
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Smart city: a che punto siamo?
“Le città producono, inquinano e hanno una responsabilità. Attualmente c’è un investimento significativo nelle smart city nei mercati internazionali e nel 2027 raddoppierà: questo trend già nel mercato italiano è misurabile, passeremo a un incremento annuo del 15% – ha affermato Giordana Castelli, coordinatrice del progetto Urban Intelligence CNR – Il Covid ha cambiato prospettive e necessità del digitale nelle città in tema di miglioramento nei servizi destinati ai cittadini, con investimenti da parte dei Comuni in particolar modo sui temi della mobilità e dell’illuminazione. Nell’ultimo anno si sono aggiunti anche il settore idrico e delle smart grid con investimenti in programmi settoriali. La città è un sistema complesso che va trattato con strumenti che permettono l’interazione dei dati”. Il centro studi di TIM ha iniziato a immaginare una quantizzazione economica con la gestione dei costi nelle aree urbane, la riduzione delle emissioni nelle aree di congestione urbana e del costo degli incidenti stradali misurati in danno patrimoniale. “Quello che manca oggi è una visione olistica di insieme che immagina la città con un approccio integrale dove ogni singolo sistema viene letto ad ampio spettro, immaginando le città come materia multidisciplinare – ha proseguito Castelli – Lavoriamo sui big data con differenti fonti integrate in sistemi di conoscenza complessa, che vuol dire immaginare una buona governance delle città dove la gestione amministrativa sia semplificata, inclusiva e le scelte di politiche urbane siano condivise. L’intento è quello di arrivare a predire gli scenari futuri, con un sistema di policy integrate sostenibili da inserire subito nel management delle città”.
Elio Schiavo, TIM
“Siamo il 24esimo paese in Europa nell’erogazione dei servizi digitali ai cittadini nell’UE – ha precisato Elio Schiavo, Chief Enterprise & Innovative Solutions Officer di TIM – Per questo motivo abbiamo il dovere e l’opportunità di aiutare il sistema perchè nel nostro paese c’è un ritardo ma ci sono anche i sistemi per facilitare le cose. La mission è quella diventare protagonisti con servizi di alta qualità e soddisfare le richieste del cliente. Tramite un sistema di sensoristica misuriamo il traffico, prevediamo gli eventi metereologici, le manifestazioni e misuriamo il sentiment della città per permettere alle persone di prendere decisioni importanti sempre più basate sui dati”.
Milano e Assisi verso il futuro
A Milano è già all’attivo un progetto che sfrutta i dati satellitari e l’osservazione della Terra dall’alto per capire quali sono le zone di calore, il traffico, l’urbanizzazione, come ha spiegato Guido Arnone, direttore Innovazione Tecnologica e Digitale del Comune di Milano: “Poter veicolare tutte le informazioni in un’unica piattaforma ci permette di sviluppare una migliore pianificazione del contesto urbano. Sulle nuove aree di sviluppo, come negli scali ferroviari, il comune di Milano sta sfruttando dati che provengono sia dall’anagrafe che dai satelliti, per l’adozione di un approccio data driven in tempi molto più veloci e in maniera snella. Questo ci permette di definire la strategia di un’area in modo molto più rapido rispetto al passato. L’incrocio con dati provenienti anche altri soggetti, come il mercato immobiliare, è un altro aspetto sul quale ci stiamo concentrando oltre alla sicurezza, alla mobilità e al monitoraggio ambientale”.
Da sinistra a destra: Mila Fiordalisi, Guido Arnone e Stefania Proietti
Ad Assisi si sta pensando a utilizzare i droni nella costruzione della città del futuro. “Tramite una piattaforma forecast creeremo aree di parcheggio e sosta temporanee – ha commentato il sindaco di Assisi, Stefania Proietti – Oggi stiamo sviluppando l’idea del drone e stiamo guardando al tema del satellitare con dati sempre più veloci, verso una città più connessa”.