Durante l’anno vi abbiamo raccontanto alcuni libri in diretta coinvolgendo l’autore. Vi riproponiamo qui i titoli e le interviste. Buona lettura!
C’è una formula (magica) da seguire per sostenere la ripartenza e la trasformazione, in chiave digitale, del nostro Paese? L’Italia deve oggi fare i conti con le sue forze e le sue debolezze: una, su tutte, l’aspettativa che debba essere lo Stato a porre rimedio ogni volta ai problemi contingenti o sistemici che possono affliggere un comparto. C’è però un equilibrio preciso da rispettare: imparare dai successi del passato, e dagli errori, per portare avanti una politica industriale coerente e lungimirante.
Ne abbiamo parlato in diretta con il professor Alfonso Fuggetta, amministratore delegato CEFRIEL e docente del Politecnico di Milano, autore de “Il paese innovatore: Un decalogo per reinventare l’Italia” (Egea, 2020).
Nel libro, che vi consigliamo di leggere, l’autore riflette su quali siano le strade urili per aiutare il Paese a cambiare in meglio, e in particolare su quale ruolo può giocare l’innovazione. È grazie a questo snodo, inteso non come “slogan”, che il tessuto economico può trovare nuova linfa.
Non è lo Stato innovatore che ci salverà
La tesi di Fuggetta è che lo Stato deve fare alcune cose e non altre: soprattutto non dobbiamo pretendere o anche solo immaginare che sia lo Stato a gestire in prima persona, come operatore economico, i temi dell’innovazione, della crescita e dello sviluppo. Non è lo Stato imprenditore e innovatore che ci salverà. Tutto il Paese deve crescere, svilupparsi ed essere innovatore, in tutte le sue articolazioni e strutture, certamente con un corretto ruolo e sostegno del soggetto pubblico.