Giovedì il nostro StartupItalia Open Summit fa tappa a Cagliari presso Sa Manifattura. Tra gli speaker anche Luca Savoldi, CEO di Abissi, la startup che si occupa di cybersecurity: «Da tempo collaboriamo con l’Università di Cagliari. Il 100% dei ragazzi che stiamo seguendo trova lavoro»
Giovedì vi aspettiamo dal vivo a Cagliari per la nuova tappa sarda dello StartupItalia Open Summit 2023, live da Sa Manifattura in viale Regina Margherita 33. People è il tema di questa edizione. Una giornata imperdibile con tutti i protagonisti dell’innovazione. Insieme per declinare nuove pagine di futuro. Leggi il programma della giornata e iscriviti per partecipare dal vivo.
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Da Cagliari, Abissi ha già da tempo superato i confini dell’isola. Le difficoltà non sono state poche ma la volontà e l’ambizione di farcela, nonostante tutto, hanno sempre prevalso. A raccontarci la storia di questa startup che, dal 2014, si occupa di cybersecurity e cyberintelligence è il suo cofounder e CEO, Luca Savoldi, che 9 anni fa assieme a Lucio Floris dette vita alla sua idea all’interno del network sardo di Abinsula, tra i player italiani leader nei settori delle soluzioni Embedded, IoT, Automotive, Web e Mobile.
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Luca, come è nata Abissi?
Nel 2014, all’interno di Abinsula, abbiamo dato vita ad Abissi, specializzata in Cybersecurity – soprattutto nel settore dell’Automotive – e in Cyberintelligence. La startup ha poi vissuto un’esplosione ed è cresciuta molto velocemente, a differenza di grandi realtà più statiche e con meno competenza tecnica. Oggi siamo in 20 persone, un anno fa eravamo 11. Abbiamo conquistato spazi e credibilità offrendo servizi all’avanguardia con la mission di assistere i clienti in situazioni estreme quali lo spionaggio industriale, il crimine organizzato, il terrorismo, l’hacktivism, l’hacking operante nel deep e dark web.
Attualmente con chi lavorate?
Collaboriamo con importanti atenei italiani quali La Sapienza di Roma, Tor Vergata, le Università dell’Aquila e di Cagliari. Fra i committenti ci sono anche colossi attivi nei settori dell’Energy, Oil&Gas, Industrial, Automotive, Transport, Avionics e PA e altre realtà internazionali, soprattutto dell’Europa del Nord.
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Come si è evoluta la tua realtà?
Sicuramente è cresciuta anche tramite l’acquisizione di altre realtà e grazie alla capacità delle persone di acquisire talenti. Fin dal primo giorno c’è stata una forte collaborazione con il mondo accademico e il corso di laurea in Cybersecurity all’Università di Cagliari dove, attualmente, parte del nostro team è impegnato in attività di docenza.
Quanto è importante per voi l’aspetto formativo?
Vorrei fare una premessa: oggi il 100% dei ragazzi che stiamo seguendo trovano lavoro. Siamo stati noi a spingere la stessa Università a istituire questo corso di laurea per intercettare quei ragazzi che hanno quel piglio in più, permettendogli di crescere molto rapidamente. In Italia mancano 200mila figure che si occupano di Cybersecurity e noi abbiamo la fortuna di aver giocato in anticipo. Coloro che terminano il corso, infatti, trovano lavoro nei settori dell’Ingegneria e all’interno di incubatori specializzati.
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Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Vogliamo sviluppare nuove app tematiche con l’acquisizione anche di altre aziende per portare il nostro modo di lavorare fuori da Abissi. Attualmente siamo basati a Cagliari, e il 100% dei nostri dipendenti sono cagliaritani, ma non abbiamo un cliente in Sardegna. Un aspetto curioso ma che ci permette, oggi, di varcare le frontiere dei mercati nazionali per proiettarci sull’internazionale. Attualmente, infatti, lavoriamo bene anche in altri paesi d’Europa, soprattutto al Nord, dove abbiamo ricevuto un ottimo feedback. Adesso vogliamo spingerci oltre ed esplorare altri mercati per noi interessanti.