Il colosso americano a gennaio aveva annunciato il taglio di 3.900 posti di lavoro. Il piano prevede la sostituzione dei dipendenti del back office
IBM scommette sull’intelligenza artificiale e frena l’assunzione di 7.800 dipendenti nei prossimi cinque anni, che saranno rimpiazzati proprio dall’IA. Allo studio della big tech americana, infatti, c’è un piano che prevede di sostituire il 30% dei dipendenti attraverso strumenti di automazione. Ne ha dato notizia l’ad di IBM, Arvind Krishna, che prevede di sostituire le migliaia posizioni aperte per l’area back office con l’intelligenza artificiale. Una decisione che arriva all’interno di un quadro parecchio complicato che ha visto, dall’inizio del nuovo anno, quasi 603 aziende che in meno quattro mesi hanno licenziato oltre 172mila persone, secondo i dati pubblicati su layoffs.fyi.
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Il piano di IBM
Dopo i licenziamenti che hanno interessato colossi come Twitter, Amazon, Microsoft, Yahoo, Disney, IBM aveva già annunciato a gennaio il taglio di 3.900 posti di lavoro. Oggi, nei piani della multinazionale americana c’è la sostituzione dei ruoli non rivolti alla clientela, di back office, che attualmente riguardano circa 26mila dipendenti, in un arco previsto di cinque anni. Il progetto prevede l’automatizzazione delle ‘mansioni più banali’, come la scrittura di lettere di lavoro o il trasferimento dei dipendenti tra reparti. Altre funzioni come, ad esempio, quelle che riguardano l’analisi della composizione e della produttività della forza lavoro probabilmente non saranno sostituite nel prossimo decennio. Stesso discorso vale per le figure che si occupano di sviluppo di software e per chi svolge ruoli a contatto diretto con la clientela. «Trovare talenti è più facile oggi rispetto a un anno fa», ha rassicurato il numero uno della società.