OpenAI si è aggiudicata un contratto da 200 milioni di dollari con il Pentagono. L’obiettivo, come ha spiegato il Dipartimento della Difesa americano, è sviluppare un sistema di Intelligenza artificiale «per affrontare le sfide critiche della sicurezza nazionale sia nei domini del combattimento di guerra sia in quelli aziendali». Si tratta di un importante accordo che rafforza il legame tra la Casa Bianca e Sam Altman, già coinvolto mesi fa nel progetto Stargate, 500 miliardi di dollari destinati ad AI e data center in cui sono impegnate anche SoftBank e Oracle.

Musk e Altman: è ancora guerra aperta?
Il frutto del lavoro di questo contratto da 200 milioni tra OpenAI e il Pentagono vedrà la luce, secondo quanto si legge su Reuters, nel 2026. Su StartupItalia abbiamo dato un resoconto del risentimento provato nei mesi scorsi da Elon Musk alla notizia di essere stato escluso dal progetto Stargate, lui che sull’AI vuole competere. Il Ceo di Tesla ha pure scritto su X che in cantiere non ci sarebbe nulla, ricevendo una risposta per le rime da Sam Altman.

Tra i due non corre buon sangue, almeno da quando l’imprenditore sudafricano ha lasciato la società, prima del boom di ChatGPT. Musk ha più volte preso di mira OpenAI, accusando l’azienda che ha contribuito a fondare dieci anni fa di aver tradito la missione originaria e di essersi votata al profitto e a logiche commerciali. Nel frattempo il miliardario fa affari con il suo Grok.
Nei giorni scorsi ha tenuto banco la notizia del litigio tra Elon Musk e Donald Trump. L’imprenditore ha usato parole pesanti nei suoi confronti, mentre il tycoon ha dichiarato che il rapporto potrebbe essere irrecuperabile. Di mezzo, però, ci sono accordi importanti tra il governo USA e SpaceX. Inoltre Musk ha anche fatto ammenda, dicendo di avere esagerato. In tutto questo caos Altman sembra aver guadagnato terreno e attenzioni da parte della Casa Bianca. Pochi mesi fa OpenAI ha chiuso un round da 40 miliardi di dollari.