Tra i media che già utilizzano l’intelligenza artificiale c’è anche il New York Times e presto BuzzFeed la adotterà per i quiz
L’Associated Press concede in licenza una parte del suo archivio di notizie a OpenAI. Al contempo, potrà avvalersi di una serie di strumenti di IA sviluppati dalla società di Altman. L’accordo, di cui non si conoscono i dettagli finanziari, persegue la scelta di esplorare come l’intelligenza artificiale generativa possa essere applicata al settore dell’editoria.
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L’accordo tra AP e OpenAI
L’Associated Press non ha rivelato come integrerà la tecnologia di OpenAI nel suo piano editoriale, ma sappiamo che l’editore già utilizza l’intelligenza artificiale per automatizzare i rapporti sugli utili aziendali, riassumere e trascrivere una serie di eventi che si svolgono dal vivo. Grazie all’accordo, l’Associated Press contribuirà a fornire una serie di dati necessari per addestrare l’intelligenza artificiale di ChatGPT nel settore editoriale. Il processo di generazione di notizie da parte dell’AI da tempo è sotto la lente di istituzioni e garanti; la preoccupazione principale è infatti quella che tenda a generare informazioni errate. «L’IA generativa è uno spazio in rapida evoluzione con enormi implicazioni per l’industria delle notizie – ha affermato Kristin Heitmann, vicepresidente senior e chief revenue officer di AP – Le organizzazioni giornalistiche devono avere un posto al tavolo… In modo che le redazioni grandi e piccole possano sfruttare questa tecnologia a vantaggio del giornalismo».
Tra i media che già utilizzano l’intelligenza artificiale c’è il New York Times, che ha usato ChatGPT per creare un generatore di messaggi per San Valentino mentre BuzzFeed ha annunciato che utilizzerà l’intelligenza artificiale per potenziare i quiz sulla personalità sul suo sito.