Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
AI, spunta Apple
Apple Intelligence (AI) è la piattaforma di intelligenza artificiale (AI) di Apple. Alcune delle funzioni che verranno introdotte in autunno – modifiche e suggerimenti automatici durante la scrittura di un’e-mail o di un testo – sono già presenti nei prodotti di Google e Microsoft. Solo i dispositivi più recenti di Apple, come l’iPhone 15 Pro e il 15 Pro Max, saranno in grado di utilizzare le nuove funzioni AI. Nuovi strumenti di riepilogo, emoji personalizzate e un Siri potenziato che potrebbe diventare un assistente virtuale personalizzato sono nuove funzionalità. Potrà l’AI rilanciare le vendite dell’iPhone? L’iPhone è la più grande fonte di guadagno di Apple. Le vendite del dispositivo hanno subìto un brusco rallentamento a causa di due fattori. I consumatori americani, spinti dall’inflazione, si tengono i loro dispositivi più a lungo. In Cina lo Stato ha vietato l’uso dei suoi dispositivi da parte dei dipendenti pubblici favorendo marchi nazionali come Huawei. Samsung, Google e il produttore cinese Honor vendono già telefoni con funzionalità AI.
Cosa frena l’intelligenza artificiale?
La capacità di assorbimento di una tecnologia è legata alla capacità di utilizzarla. Maggiore è il suo utilizzo, maggiore è la capacità di assorbimento della tecnologia da parte di Paesi e organizzazioni. Il maggior ostacolo alla capacità di assorbimento dell’AI da parte di una azienda sembra essere la solita vecchia inerzia organizzativa. La resistenza istituzionale è più visibile in settori come la difesa e la sanità. Anche il settore privato non ne è immune. Emergeranno modelli di business per accelerare il processo di assorbimento dell’AI? Ad oggi potrebbero volerci dai 5 ai 10 anni per sfruttare al meglio i modelli di AI esistenti. Gli usi principali dell’AI sono due: fare le cose in modo più efficiente e fare cose che non si potevano fare prima. Un esercito di startup si sta mobilitando per immaginare nuovi modelli di business basati su casi d’uso sostenibili e difficili da imitare.
I rischi dei super batteri
La capacità dei microrganismi (come batteri, virus, funghi e parassiti) di resistere agli effetti degli antibiotici è una sfida decennale. Secondo uno studio del 2022, la resistenza agli antibiotici, alimentata dall’uso incauto degli antibiotici esistenti, ha contribuito a provocare quasi 5 milioni di decessi in tutto il mondo nel 2019. Si prevede che il cambiamento climatico intensifichi lo sviluppo dei “super batteri” resistenti agli antibiotici poiché le temperature più elevate accelerano la crescita dei batteri. I disastri come le inondazioni diffondono agenti patogeni resistenti agli antibiotici. Sarà possibile affrontare questa sfida nei prossimi anni? Molte le società che si stanno iniziando a preoccuparsi del problema. Come Sysmex Astrego, un’azienda svedese che ha sviluppato un test in grado di rilevare un’infezione batterica alle vie urinarie in 15 minuti e di identificare l’antibiotico giusto per trattarla in 45 minuti. La società britannica Llusern Scientific mira a risolvere il problema della prescrizione di antibiotici anche in assenza di infezioni. È in grado di confermare rapidamente la presenza dei sei agenti patogeni più comuni che causano l’85% delle infezioni del tratto urinario.
L’agenda Milei
L’Argentina promette bassa regolamentazione per attirare le aziende statunitensi nel Paese. OpenAI, Google, Apple e Meta hanno avuto incontri con i consiglieri economici di Milei per investire in Argentina. Il presidente argentino ha incontrato due volte l’amministratore delegato di Tesla Elon Musk. L’Argentina potrebbe essere una «buona copertura» contro i crescenti rischi normativi negli Stati Uniti e in Europa. Le aziende tecnologiche che arriveranno in Argentina dovranno fare grandi investimenti in infrastrutture, come i server, ed essere pronte ad affrontare grandi rischi politici ed economici. Javier Milei riuscirà a fare dell’Argentina «il quarto hub mondiale dell’intelligenza artificiale»? Questo processo è appena iniziato, bisogna quindi essere molto cauti. Un disegno di legge volto ad incentivare gli investimenti dovrà essere votato nei prossimi giorni al Senato, dove Milei controlla il 10% dei seggi. Il presidente avrebbe anche bisogno dell’appoggio del Congresso per approvare una normativa sull’AI “favorevole all’innovazione”. Anche altri governi latinoamericani sono in lizza per diventare la Silicon Valley della regione