Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
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Che ruolo giocherà la divisione cloud di Amazon?
La divisione servizi cloud di Amazon (AWS) si è aggiudicata un contratto da 1,3 miliardi di dollari con il governo australiano per rafforzare il lavoro di intelligence del paese. Amazon costruirà 3 data center per la condivisione sicura di informazioni con gli alleati e sosterrà l’utilizzo dell’AI da parte del governo australiano per l’analisi dei dati. Piattaforme cloud e l’AI consentirebbero alle agenzie governative di prendere decisioni più rapide. L’Australia utilizzerà Amazon Web Service in 10 diverse agenzie governative, garantendo l’interoperabilità con gli Stati Uniti. Ma la tecnologia potrà aiutare i governi ad andare oltre la condivisione di documenti classificati? AWS si è aggiudicata nel 2013 un contratto da 600 milioni di dollari con i servizi segreti statunitensi. L’accordo è stato poi esteso anche a Microsoft e IBM mentre nel 2021 la stessa AWS si è aggiudicata un contratto da 1 miliardo di sterline con le tre principali agenzie di intelligence del governo britannico. L’Australia è membro dell’alleanza di intelligence Five Eyes, che comprende anche Stati Uniti, Regno Unito, Nuova Zelanda e Canada.
Quale impatto dell’AI sulle aziende?
Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft hanno investito quest’anno circa 400 miliardi di dollari per le spese in hardware legato all’AI e per la ricerca e sviluppo. Nell’ultimo anno, gli investitori hanno aggiunto più di 2 trilioni di dollari al valore di mercato delle cinque grandi aziende tecnologiche, proiettando, di fatto, 300-400 miliardi di dollari in più di ricavi annuali (stime dell’Economist). Per ora, però, i titani della tecnologia sono lontani da questi risultati. Persino gli analisti più ottimisti ritengono che quest’anno Microsoft guadagnerà solo circa 10 miliardi di dollari dalle vendite legate alle tecnologie generative-AI. Al di là della Silicon Valley, ci sono pochi segni che l’AI stia avendo un grande effetto sul valore delle aziende. Le imprese inizieranno ad acquistare questa tecnologia in modo strutturato superando l’approccio dei “pilot”? L’incorporazione dell’AI nei processi aziendali rimane un’attività di nicchia. Secondo il Census Bureau, solo il 5% delle aziende ha utilizzato l’AI negli ultimi quindici giorni mentre da quanto si apprende dai dati ufficiali canadesi, negli ultimi 12 mesi il 6% delle aziende del Paese ha utilizzato l’AI per produrre beni e fornire servizi. In Gran Bretagna, l’uso sta crescendo lentamente: l’utilizzo è rimasto costante rispetto a settembre 2023 e le aziende che vanno oltre la sperimentazione utilizzano l’AI generativa per una ristretta gamma di prodotti e, principalmente, nella relazione con i clienti.
Amazon vs Temu e Shein
Amazon sta combattendo contro la crescente concorrenza dei rivali Temu e Shein copiando il loro modello di sconti diretti dalla Cina. In un recente incontro con i principali venditori cinesi, il gruppo statunitense ha illustrato il nuovo canale, che mira a spedire i prodotti agli acquirenti americani dai magazzini in Cina. Amazon spera di avere fabbriche cinesi che effettuino spedizioni dirette entro l’autunno. I prodotti scontati passeranno da un magazzino Amazon in Cina agli Stati Uniti tramite un aereo cargo. Questa misura continuerà ad essere accettata dai legislatori americani? Il modello consente ai singoli pacchi di aggirare le tariffe di importazione grazie alla regola de minimis. Questa regola permette agli americani di ricevere pacchi dall’estero di valore inferiore a 800 dollari senza incorrere in tasse di importazione. L’uso di questa scappatoia da parte di Temu e Shein ha permesso a una marea di prodotti cinesi a bassissimo costo di arrivare a casa degli acquirenti americani.
ChatGPT arriverà anche sugli I-Phone?
Apple si appresta ad assumere un ruolo di osservatore nel consiglio di amministrazione di OpenAI. Il ruolo di osservatore significa che può partecipare alle riunioni del consiglio di amministrazione di OpenAI, ma non può votare sulle decisioni del consiglio. In questo modo, Apple si pone sullo stesso piano di Microsoft, che lo scorso anno ha ottenuto un ruolo di osservatore senza diritto di voto. Secondo i termini dell’accordo, Microsoft ha diritto a circa la metà dei profitti di OpenAI fino al rimborso dell’investimento. Chatgpt sarà presto nei nostri I-phone? L’accordo con Apple è avvenuto mentre i giganti della tecnologia (tra cui Alphabet, Microsoft, Amazon e Meta) sono in corsa per sviluppare nuovi prodotti che utilizzano l’intelligenza artificiale e, allo stesso tempo, competono con – o in alcuni casi collaborano con – startup che si concentrano su questa tecnologia. Ciò ha attirato l’attenzione delle autorità antitrust statunitensi, che hanno richiesto informazioni sulle partnership tra le Big Tech e i gruppi di AI emergenti. Apple non pagherà OpenAI per utilizzare ChatGPT, ma l’accordo darà alla startup l’accesso a centinaia di milioni di utenti. La suite di funzioni AI generative di Apple, denominata “Apple Intelligence”, dovrebbe essere lanciata nel corso dell’anno.