Al momento gli indici sono in rosso, con perdite pesanti. Ma basta davvero per decretare la fine di questa ondata tech? Ne parleremo il 30 giugno, a Firenze, durante il SIOS22 Summer Edition
La greater fool theory, in buona sostanza, sostiene che è possibile guadagnare investendo su un asset sopravvalutato a condizione che esista una persona ancora più incauta di noi, disposta a comprarla a un prezzo maggiore. Bill Gates, il cofondatore di Microsoft e uno dei personaggi più ascoltati del panorama tech globale, ha associato questa teoria agli NFT, i non fungible token. Durante un evento trasmesso da TechCrunch, tra i magazine più autorevoli in fatto di startup e innovazione, Gates non si è tirato indietro e ha usato la sottile arma dell’ironia per criticare uno dei trend del momento. «Senza ombra di dubbio, immagini digitali di scimmie miglioreranno davvero il mondo», ha detto senza nascondere il proprio scetticismo rispetto a uno degli NFT più noti. Ci riferiamo alle Bored Ape, di cui avevamo scritto per una vicenda che coinvolgeva il Ceo di Tesla Elon Musk.
Bill Gates tells us what he really thinks of Bored Apes at #TCClimate: pic.twitter.com/vBc8BaaTup
— TechCrunch (@TechCrunch) June 14, 2022
Nel corso dell’intervista che ha rilasciato a TechCrunch, Bill Gates si è concentrato anche su altri argomenti, a lui senz’altro più cari. Come quello della crisi climatica per esempio. Eppure quanto ha detto su NFT e in generale sul settore delle criptovalute ha generato un prevedibile dibattito. Di nuovo favorevoli e contrari si stanno confrontando sulle prospettive delle tecnologie in questione. Gates ha detto che preferisce investire in aziende che realizzano prodotti o risultati tangibili, specificando di non aver alcun interesse a investire invece nelle criptovalute.
Non si tratta della prima volta in cui Gates ha attaccato il settore. Nel 2021, come ha ricordato The Verge, aveva preso di mira Bitcoin, criticandone la volatilità estrema. All’incontro con TechCrunch ha detto di rimanere scettico su asset che «evitano la tassazione o qualsiasi tipo di controllo da parte del governo». Bitcoin aveva una quotazione di oltre 64mila dollari a novembre 2021 (il suo all time high) e oggi sta scendendo a ridosso dei 20mila. Un crollo che per molti viene letto come l’annuncio di un fallimento imminente del progetto. Ma sarebbe l’ennesimo di una lunga lista di annunci poi rivelatisi errati.
Di NFT, invece, si parla da poco più di un anno. E anche in questo periodo di incertezza siamo di fronte a feroci critiche. Come ha spiegato più volte Gary V, uno degli ambassador più convinti dell’ecosistema NFT, la maggior parte dei progetti di Non Fungible Token fallirà con ingenti perdite. Questo, tuttavia, non basterebbe a decretare l’insuccesso della tecnologia che invece ha ancora abbondanti spazi per esprimersi. L’altro errore da evitare è quello di mettere tutto all’interno dello stesso calderone: Bitcoin, NFT, criptovalute sono sì espressioni di un mondo tech in crescita, ma che spesso seguono binari propri. Di tutto questo mondo ci occuperemo, per fare chiarezza e porci le giuste domande, al prossimo SIOS22 Summer Edition a Firenze e in digitale, il 30 giugno.