Il ministro propende per la linea più dura. “Prudenza e attenzione è la nostra linea, una linea che mette la salute davanti a tutto”
Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, si conferma tra i sostenitori della linea dura per quanto riguarda il famigerato Dpcm Natale, ovvero il corpus normativo, già parecchio inviso agli italiani, che determinerà cosa sarà permesso e cosa sarà vietato durante le feste. “Qui non si tratta di parlare solo del ricongiungimento tra familiari, bisogna invece insistere sul rafforzamento delle reti sanitarie e per evitare la terza ondata bisogna che il rigore e il distanziamento sociale prevalgano su altre cose”, ha detto il ministro ospite a Rai News24. Il mese di dicembre, ha osservato ancora Boccia, “deve coincidere con la messa in sicurezza del Paese, anche se bisogna consentire a tutti di manifestare la propria attenzione verso gli altri, ma questo lo si fa solo stando attenti agli altri”.
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Durante la trasmissione è stato chiesto al ministro se confermava la frase che gli è stata attribuita da organi di stampa: “dovrete passare sul mio corpo se volete togliere il coprifuoco alle 22 per Natale e capodanno” e Boccia ha risposto: “Si dicono tante cose nelle riunioni e comunque sì la penso così, come Speranza e tutto il governo. Prudenza e attenzione è la nostra linea, una linea che mette la salute davanti a tutto”. “Il confronto va avanti tra oggi e domani”, ha aggiunto Boccia. “Il dpcm segue un iter conosciuto, domani mattina qui in Stato-Regioni avvieremo un confronto, poi si va in Parlamento come è giusto che sia e dopo il confronto in Aula il presidente del consiglio tirerà le fila”. Secondo voci di corridoio, la maggioranza si sarebbe spaccata tra chi, soprattutto nel PD e Liberi e Uguali (cui appartiene il ministro alla Salute, Roberto Speranza) preme per restrizioni particolarmente severe nel timore che un nuovo lassismo vacanziero porti alla terza ondata e chi, tra le file di Movimento 5 Stelle e Italia Viva, vorrebbe concedere più margini alla libertà individuale. Mercoledì le misure dovrebbero essere annunciate in Parlamento, oggi e domani ultime due giornate di riunioni all’interno del governo per sciogliere gli ultimi nodi che, come vedremo, sono numerosi, perciò non si esclude che l’esecutivo trovi l’accordo su soluzioni di compromesso.
Cosa troveremo nel Dpcm Natale
Da quanto si apprende, il Dpcm Natale potrebbe includere posizioni mediane, ovvero coprifuoco alle ore 22, peraltro recentemente confermato anche da chi siede tra gli scranni della maggioranza, per tutte le feste di Natale, così da impedire di fatto il rito dei cenoni, mentre non ci saranno restrizioni sui “pranzi” con parenti e amici, anche perché dal punto di vista giuridico sarebbe stato più difficile per i tecnici al lavoro sulle nuove norme trovare appigli costituzionali.
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Parimenti, sembra che dal 20 sarà vietato muoversi tra le Regioni mentre gli spostamenti saranno concessi prima di allora e, comunque, si starebbe studiando un discreto numero di deroghe volte a favorire i ricongiungimenti familiari. Soprattutto, si pensa ad allargare le maglie a coloro che autocertificheranno di andare a trovare genitori anziani e soli e agli studenti universitari fuori sede. Sarà invece sempre consentito rientrare presso la propria residenza o domicilio, documenti alla mano che lo provino.
Il Cts: “Strade e negozi a numero chiuso”
“Mi chiedo: perché se in via del Corso a Roma o nelle strade dello shopping di altre città ci sono troppe persone, non si interviene e non si impone il numero chiuso? Mi pare difficile spiegare che è necessario limitare gli spostamenti tra Regioni se si accetta che, per gli acquisti di Natale, ci siano assembramenti per strada o nei centri commerciali”. Così il numero 1 del CTS, Agostino Miozzo, in un’intervista rilasciata al Messaggero.