Il fondatore del gruppo Virgin non è nuovo alle missioni estreme
A leggere le biografie dei più grandi imprenditori, da Steve Jobs in giù, uno dei tratti che li accomuna è quello di aver pensato fuori dagli schemi, rivoluzionando settori e ribaltando lo status quo. Richard Branson, il fondatore del gruppo Virgin, è forse il più avventuriero della compagnia. Classe 1950, ha vissuto i favolosi Sessanta in prima linea con Virgin Records – firmando contratti con band del calibro dei Sex Pistols – per poi decollare con il lancio della Virgin Atlantic, minuscola compagnia aerea che ha iniziato a far concorrenza alla British Airways. Negli anni Richard Branson si è messo in gioco anche in missioni estreme, come i viaggi intercontinentali in mongolfiera e le traversate dell’Atlantico. Tra pochi giorni l’imprenditore potrebbe battere sul tempo Jeff Bezos, che a giugno aveva annunciato la sua prima missione spaziale in programma il 20 luglio a bordo di un razzo della Blue Origin. Per Branson il lift off è fissato per l’11 luglio con la sua Virgin Galactic.
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Richard Branson: una vita a caccia di record
A differenza di altri suoi competitor come Musk e Bezos, entrambi attivi nel settore aerospaziale, Richard Branson ha l’esperienza sul campo (meglio, in quota) da inserire nel curriculum. Non sono molti gli imprenditori che hanno scelto di rischiare più volte la vita in missioni ai limiti. Nel 1987, per il lancio della sua Virgin Airship and Balloon Company, Branson ha preso parte al primo volo sull’Atlantico in mongolfiera a bordo di una capsula, impresa che ha replicato nel 1991 sorvolando il Pacifico dal Giappone fino al Canada. Come si legge nella sua biografia, Il business diverte, in quasi tutte i suoi viaggi estremi Branson ha visto la morte in faccia superando difficoltà come pochi altri al mondo. Tutte queste imprese sono state riconosciute dal Guinness World Record.
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L’esperienza dello spazio sarà senz’altro una novità per il fondatore del gruppo Virgin (così come per Jeff Bezos) in un luglio imperdibile per gli appassionati di spazio e missioni in orbita. Oltre alla sfida personale, entrambe le missioni hanno un evidente messaggio di marketing sia per Virgin sia per Blue Origin. In futuro queste imprese hanno l’obiettivo di estendere i viaggi spaziali anche ai civili, aprendo le porte a una nuova forma di turismo.