La vicenda potrebbe finire in tribunale
“Il signor Musk sta risolvendo l’Accordo di Fusione perché Twitter sta violando in modo sostanziale diverse disposizioni di tale Accordo”. Si legge questo nelle prime righe della lettera spedita alla SEC, l’autorità che vigila sui mercati negli Stati Uniti, con la quale Elon Musk comunica l’intenzione di non voler più acquisire più Twitter. Nelle scorse ore, come vi abbiamo documentato, il Washington Post aveva riferito di una situazione sempre più in bilico, dopo l’accordo inizialmente raggiunto a fine aprile tra il Ceo di Tesla e il board di Twitter. L’operazione da 44 miliardi di dollari per acquisire il 100% di Twitter, con conseguente piano di togliere la società dalla Borsa, non andrà in porto.
Elon Musk ha mostrato le sue carte e così sta facendo il board di Twitter. Bret Taylor, il presidente di Twitter, ha postato sul social network una dichiarazione che sa avvertimento: “Il Consiglio di amministrazione di Twitter si impegna a chiudere la transazione al prezzo e alle condizioni concordate con Musk e intende intraprendere un’azione legale per far rispettare l’accordo di fusione. Siamo fiduciosi che avremo la meglio presso la Corte della Cancelleria del Delaware”. Si prefigura dunque una battaglia legale. In after hour, ovvero dopo la chiusura dei mercati, il titolo di Twitter ha perso il 6%.
The Twitter Board is committed to closing the transaction on the price and terms agreed upon with Mr. Musk and plans to pursue legal action to enforce the merger agreement. We are confident we will prevail in the Delaware Court of Chancery.
— Bret Taylor (@btaylor) July 8, 2022
Ma come si è arrivati a tutto questo? Nei mesi scorsi Elon Musk non è stato morbido con Twitter, richiedendo dati sui bot, ovvero gli account falsi che secondo lui rappresentano tra i principali problemi della piattaforma. The Verge ha riportato le dichiarazioni del team legale dell’uomo più ricco del mondo: “Per quasi due mesi, il signor Musk ha chiesto i dati e le informazioni necessarie per fare una valutazione indipendente della prevalenza di account falsi o di spam sulla piattaforma di Twitter. Twitter non ha fornito o ha rifiutato di fornire queste informazioni”.
Il social cofondato da Jack Dorsey si è sempre difeso sostenendo di aver invece consegnato a Musk tutto il materiale possibile. Imprevedibile come pochi altri imprenditori, il Ceo di Tesla ha sempre trattato l’intenzione di acquisire Twitter con la sua modalità, ovvero fuori dagli schemi. Ma l’operazione non era immaginaria: nei mesi scorsi una cordata di società – come Binance – si è formata per aiutarlo a raccogliere quei 44 miliardi necessari ad acquisire Twitter. A questo punto la situazione potrebbe risolversi in tribunale: Musk rischia di pagare 1 miliardo di dollari o addirittura di più se perdesse la causa.