Mesi di manovre e scontri con la società sui bot e i dati. A che punto siamo?
Secondo un articolo pubblicato sul Washington Post nelle ultime ore, il piano di Elon Musk per acquisire Twitter sarebbe a rischio.
Musk-Twitter, in sintesi
Per chi non avesse seguito la vicenda fin dall’inizio, ecco un rapido riepilogo: a inizio aprile il Ceo di Tesla ha deciso di investire quasi 3 miliardi di dollari nella società un tempo guidata dall’amico Jack Dorsey; poi i dubbi sul proprio ruolo nel cda della società (sedersi al tavolo o rimanerne fuori?); alcuni giorni dopo il tweet («ho fatto un’offerta») col quale annunciava il piano per acquisire il 100% di Twitter; e poi si è arrivati al 25 aprile, quando il board e Musk sembravano aver raggiunto un accordo a 44 miliardi di dollari. Molta acqua è passata sotto i ponti negli ultimi mesi. Decifrare le azioni e i comportamenti di Musk è impossibile data la sua imprevedibilità.
Torniamo dunque alle indiscrezioni del Washington Post, che cita tre fonti anonime e ben informate sulla vicenda. Quello che starebbe mettendo a rischio l’operazione sarebbe il fatto che, come richiesto fin da subito da Elon Musk, Twitter non sarebbe in grado di dare dati affidabili sugli account fake che operano sulla piattaforma. In altre parole, il Ceo di Tesla non è convinto dei numeri fornitigli da Twitter. La società, nel frattempo, si è già difesa sostenendo invece che le informazioni date al potenziale acquirente sono sufficienti e solide.
Ma Musk può sfilarsi?
Ovviamente non è l’unica ragione alla base di un’ipotetica marcia indietro sull’accordo di acquisizione. C’è anche il tema delle azioni, in calo, rispetto all’aprile scorso. Ma Musk non potrebbe comunque sfilarsi facilmente dalla faccenda, a meno che non voglia pagare una cifra che si aggira intorno al miliardo di dollari. L’accordo per acquisire il 100% di Twitter è già partito e per lasciare il tavolo col portafoglio indenne l’uomo più ricco del mondo dovrebbe portare prove che la società sia stata in qualche maniera non collaborativa. Gli esperti legali spiegano che la questione dei bot non reggerebbe di fronte a un tribunale.
La posizione di Twitter
Twitter non ha commentato le ultime notizie, rimandando a quanto già dichiarato il mese scorso. «Twitter ha e continuerà a condividere in modo cooperativo le informazioni con il signor Musk per concludere la transazione in conformità con i termini dell’accordo di fusione. Riteniamo che questo accordo sia nell’interesse di tutti gli azionisti. Intendiamo chiudere la transazione e applicare l’accordo di fusione al prezzo e ai termini concordati».
Musk: tra licenziamenti e critiche allo smart working
Quel che preoccupa è la situazione interna a Twitter, dove dipendenti e dirigenti non stanno passando mesi sereni. Alcuni hanno lamentato la possibilità che l’acquisizione di Musk poteebbe peggiorare la qualità del dibattito sulla piattaforma. Tra i temi su cui infatti l’imprenditore ha martellato di più c’è quello del free speech, che va molto al di là del diritto di libera espressione come viene inteso nel vecchio continente. Nel frattempo Musk ha fatto notizia per le accuse allo smart working e i licenziamenti messi in atto in Tesla in vista di tempi difficili per l’economia.