Nel memo non si cita mai il social di ByteDance. Ma è come la storia del “non pensare all’elefante”
Sono dieci anni che i social network si copiano tra di loro. E, quando questo non basta, procedono con acquisizioni per togliere di mezzo potenziali competitor. L’ex gruppo Facebook, Meta, non ha mai nascosto questo approccio che l’ha reso il gigante che è in Occidente. Con l’emergere prepotente di TikTok, tuttavia, i piani a Menlo Park sono cambiati. Sulla stampa di settore si continua a leggere di Instagram che diventerà sempre più simile a TikTok, con video che cambiano formato e l’algoritmo che penalizzerà i contenuti non originali. Un’ulteriore traccia di quel che potrebbe succedere nei mesi a venire viene suggerita da The Verge, che ha pubblicato un memo interno a Facebook (ci riferiamo qui al social network) datato aprile 2022, in cui Tom Alison, vicepresidente, spiega cosa dovrà fare la piattaforma per evolvere.
Non sono stati anni facili per Meta e Mark Zuckerberg. La crisi di reputazione dovuta a vari scandali (come Cambridge Analytica e l’assalto a Capitol Hill) hanno spinto l’opinione pubblica su posizioni sempre più critiche nei confronti della società. Di Meta si è poi parlato poche settimane fa per via dell’addio del braccio destro di Zuckerberg, Sheryl Sandberg, la COO che ha trasformato Menlo Park nel gigante odierno. Tutte queste crisi, d’altra parte, non si sono tradotte in un crollo dei download delle app Meta: Instagram, Facebook e WhatsApp sono state rispettivamente la seconda, la terza e la quarta app più scaricate al mondo nel primo trimestre 2022. E in testa chi c’è? TikTok, il nuovo competitor.
Ecco un primo passaggio di Tom Alison nel memo ottenuto e pubblicato da The Verge: «Oggi le cose stanno cambiando. I prodotti dei social media, compresi i nostri, stanno offrendo valore investendo maggiormente in motori di scoperta che aiutano le persone a trovare contenuti interessanti, indipendentemente dal fatto che siano stati prodotti da qualcuno a cui si è connessi o meno. Lo vediamo sia nella ricerca sia nella crescita di prodotti come Reels, Watch e In-Feed Recommendations». Nel documento di sei pagine che potete leggere per intero, non si fa mai menzione a TikTok. Eppure, è evidente quanto rappresenti il convitato di pietra.
Mentre su Instagram si discute di creator e NFT, Meta sembra volere puntare a un’evoluzione anche per Facebook, un social network più volte dato per morto, perché non utilizzato dalle nuove generazioni, e sul quale tuttaiva engagement, like, condivisioni e va da sè fake news continuano ad attirare l’attenzione di miliardi di persone nel mondo. Di nuovo Tom Alison nel memo pubblicato online ha scritto: «La nostra visione è che Facebook sia un luogo in cui tutti possano appartenere, grazie al potere della comunità. Definiamo i nostri quattro pilastri strategici per raggiungere questo obiettivo aiutando le persone a: trovare, apprezzare e creare contenuti interessanti; rafforzare le loro relazioni; creare comunità grandi e piccole; realizzare opportunità economiche».
Chi utilizza già TikTok sa che, passando da un video all’altro, non sono tanto le persone della propria cerchia a comparire, ma le varie tipologie di contenuti che l’algoritmo propone in base ai tantissimi elementi (i meta dati) che la nostra permanenza sull’app gli suggerisce. Il gioiello di ByteDance, la società madre di TikTok, ha da anni spinto molti a migrare sulla piattaforma, ma ha al tempo stesso sollevato questioni rispetto alla privacy.
Come ha ribadito Alison, oggi sono i video brevi a funzionare sui social. «È fondamentale garantire che le persone abbiano a disposizione ottimi modi per creare contenuti ed esprimersi. L’odierno genere di video di breve durata apre nuovi modi per le persone di creare e scoprire contenuti», ha scritto. Infine, per aumentare la diffusione virale dei contenuti, c’è il capitolo messaggistica. «Stiamo collaborando con il team di Messenger per inaugurare una casella di posta integrata per un maggior numero di persone su Facebook, per consentire una migliore condivisione con le app di messaggistica».