Le notizie che arrivano da OpenAI non riguardano soltanto i software e gli aggiornamenti sull’intelligenza artificiale. Dopo quel week end di fine 2023, quando Sam Altman è stato licenziato e reintegrato grazie all’intervento lampo del Ceo di Microsoft Nadella, l’organizzazione ha avviato diversi cambiamenti e alcuni volti noti hanno deciso di lasciare.
Nelle scorse ore il cofounder John Schulman ha infatti annunciato che inizierà un nuovo lavoro presso Anthropic, uno dei competitor di OpenAI; il cofounder e presidente Greg Brockman ha invece postato su X l’intenzione di prendersi un anno sabbatico. «Dobbiamo ancora costruire una AGI sicura», ha scritto in riferimento all’artificial general intelligence, l’AI più intelligente di qualsiasi essere umano.
I’m taking a sabbatical through end of year. First time to relax since co-founding OpenAI 9 years ago. The mission is far from complete; we still have a safe AGI to build.
— Greg Brockman (@gdb) August 6, 2024
Quanti cofounder sono rimasti a OpenAI?
Schulman e Brockman rappresentano due figure essenziali nel percorso di OpenAI, fondata nel 2016 da un gruppo di imprenditori, tra i quali compariva anche Elon Musk (sfilatosi in seguito in polemica). Come fa notare TechCrunch, con l’addio di Schulman, degli 11 fondatori originari dell’azienda ne rimangono soltanto tre: Sam Altman, Brockman e Wojciech Zaremba.
A maggio 2024 Ilya Sutskever, ex chief scientist officer di OpenAI, ha annunciato l’addio alla società guidata da Sam Altman. Oggi è al lavoro su un’intelligenza artificiale sicura. Peter Deng, product manager con esperienza in Meta e Uber, ha lasciato la società di recente. Tra le questioni più spinose che avrebbero allontanato alcuni dei fondatori e dipendenti dall’azienda c’è il tema della sicurezza legata all’AI e al suo sviluppo. Il timore è che concentrandosi troppo sul profitto, si perdano di vista i rischi.