Il colosso dei software americano ha dichiarato che rilascerà una famiglia di modelli di intelligenza artificiale come software open source e che aiuterà l’Arabia Saudita ad addestrare un sistema di intelligenza artificiale in arabo. Ma quali sono i progetti dell’azienda di Armonk?
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L’approccio di IBM all’AI
IBM ha adottato un approccio diverso rispetto ad altri competitor, come Microsoft, sull’AI. A differenza di coloro che custodiscono strettamente i loro modelli di intelligenza artificiale e fanno pagare per accedervi, la multinazionale americana punta sull’open source per i prossimi software e fornisce libero accesso agli stessi modelli. La nuova famiglia “Granite” è, infatti, pensata per essere personalizzata dalle aziende con strumenti progettati per aiutare gli sviluppatori di software a completare i codici più velocemente.
La strategia per l’AI
Tra gli strumenti messi a punto da IBM che il colosso informatico offre solo su pagamento c’è Watsonx, che aiuta nell’esecuzione del modello dopo che questo è stato personalizzato. Inoltre, l’azienda di Armonk ha dichiarato che la Saudi Data and Artificial Intelligence Authority addestrerà il suo modello “ALLaM” in lingua araba utilizzando proprio Watsonx, aggiungendo, così, nuove competenze linguistiche, inclusa anche la comprensione di più dialetti arabi. La strategia di IBM è stata quella di cercare di guadagnare nel momento in cui i clienti adottano i modelli di intelligenza artificiale.