L’Unione europea ha presentato “InvestAI“, iniziativa con la quale vengono mobilitati 200 miliardi di investimento nell’Intelligenza artificiale. Ad annunciarlo, a Parigi, è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Troppo spesso sento dire che l’Europa è in ritardo nella corsa, mentre gli Stati Uniti e la Cina sono già in vantaggio. Non sono d’accordo. La corsa all’AI è tutt’altro che finita. La verità è che siamo solo all’inizio», ha spiegato la presidente. All’iniziativa, che prevede anche un fondo europeo di “200 miliardi per le gigafactory” – le fabbriche dell’AI con le quali Bruxelles vuole sviluppare una Intelligenza Artificiale europea – non parteciperanno Gran Bretagna e Stati Uniti, che non hanno firmato la dichiarazione finale.
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InvestAI e le gigafactory UE
InvestAI includerà un fondo a più livelli, con quote di diversi profili di rischio e rendimento. Il finanziamento iniziale della Commissione proverrà da programmi di finanziamento esistenti che hanno una componente digitale, come Europa digitale, Horizon Europe, e InvestEU. Gli Stati membri possono anche contribuire programmando fondi dalle loro buste di coesione. Il finanziamento di gigafactory avverrà con un mix di sovvenzioni e capitale proprio e fungerà da caso pilota per le tecnologie strategiche annunciate nel Competitiveness Compass. La Commissione ha già annunciato le prime sette fabbriche di AI a dicembre e, presto, comunicherà le prossime cinque. L’attuale supporto per le fabbriche di AI di 10 miliardi di euro, cofinanziato dall’Ue e dagli Stati membri, è già il più grande investimento pubblico e fornisce già un accesso massiccio per le startup e l’industria ai supercomputer.
Dall’assistenza sanitaria alla ricerca e all’innovazione
«L’AI migliorerà la nostra assistenza sanitaria, stimolerà la ricerca e l’innovazione e aumenterà la nostra competitività – ha proseguito la presidente della Commissione europea – Lo stiamo facendo attraverso il nostro approccio europeo, basato sull’apertura, la cooperazione e i talenti eccellenti. Ma il nostro approccio deve ancora essere potenziato» ha sottolineato. L’iniziativa annunciata «sarà il più grande partenariato pubblico-privato al mondo per lo sviluppo di un’AI affidabile», ha concluso Ursula von der Leyen.
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Il rifiuto di UK e USA
Nel corso del vertice di Parigi sull’Intelligenza artificiale, durante il quale è stato annunciato il piano dell’Ue, è anche stata firmata una dichiarazione finale dai rappresentanti di 61 Paesi per un’Intelligenza artificiale “aperta”, “inclusiva” ed “etica”. Tra questi, non compaiono né gli Stati Uniti né il Regno Unito mentre ci sono la Cina, la Francia, l’India, che si sono pronunciati anche per un coordinamento rafforzato della governance dell’AI che implichi un “dialogo mondiale” ed hanno lanciato un appello a evitare “una concentrazione del mercato”, affinché questa tecnologia sia più accessibile.