Non si tratta di mantelli hi-tech, eppure sarebbero davvero efficaci per le truppe di terra che puntano a non farsi notare dai nemici quando si infiltrano oltre le linee. I primi impieghi risalgono a quasi vent’anni fa, nel 2006: li hanno utilizzati i soldati di Hezbollah in Libano nel lungo conflitto, tuttora in corso, con Israele. Da tempo il mantello dell’invisibilità – così battezzato sulla stampa – è in dotazione anche nell’esercito russo.
Come funziona il mantello dell’invisibilità dell’esercito russo
A oltre tre anni dall’invasione dell’Ucraina l’esercito di Putin tenta ogni soluzione per indebolire Kiev e questi tabarri permettono ai soldati di non essere visti dai droni perché il mantello non lascia trasparire il calore del corpo che altrimenti verrebbe individuato dagli infrarossi dei droni.

Ne ha scritto Repubblica in un approfondimento che testimonia anche le difficoltà che comporta questa dotazione: una volta coperti dal mantello dell’invisibilità i soldati fanno fatica a spostarsi. Come anticipato, questi tabarri sono un elemento non disruptive nella guerra in Ucraina, ma il basso costo e la possibilità di acquistarli online starebbero facilitando l’operato dell’esercito russo.
Nel Donbass in particolare, la regione che Putin vorrebbe annettere per intero, i generali russi stanno distribuendo diversi modelli di questo mantello dell’invisibilità proprio perché gli ucraini fanno fatica a presidiare l’intero territorio: una volta infiltrati, i russi osservano e informano l’esercito delle aree più facilmente attaccabili.
In passato questo tipo di tessuto è stato impiegato anche per coprire i lanciatori di missili: Hezbollah, dopo gli attacchi ha Israele, li nascondeva per evitare che fossero poi neutralizzati. Oggi Tel Aviv sfrutta l’Intelligenza artificiale per ripercorrere il tragitto dei missili e capire il loro punto di lancio.
La guerra in Ucraina sta continuando nonostante il valzer tra le grandi potenze che, finora, sta lasciando ampio margine ai piani di Putin. La presenza di questi strumenti è stata documentata in passato dalla stampa ucraina. Anche i soldati di Kiev impiegano strumenti simili, in una guerra che – al costo di migliaia di morti – sta contribuendo a rendere l’industria bellica nazionale tra le più innovative al mondo.