Meta ha fatto causa contro Dipinder Singh Khurana , noto come TS Khurana, suo ex vice presidente per l’Infrastruttura e dipendente della Big Tech dal 2011 al 2023. Come si legge sulla stampa, l’uomo avrebbe infatti sottratto documenti e materiali riservati per poi unirsi a una startup di intelligenza artificiale attiva nell’ambito computing.
La versione di Meta sul furto di informazioni
Secondo la ricostruzione fornita da Meta TS Khurana avrebbe caricato documenti sensibili nelle proprie cartelle Google Drive e Dropbox. Oltre all’ex vicepresidente all’Infrastruttura sarebbero coinvolti anche altri otto dipendenti dell’ex gruppo Facebook, che si sarebbero uniti a lui nella startup di AI. Non è certo il primo caso di causa contro un presunto furto di informazioni sulla proprietà intellettuale e le tecnologie in via di sviluppo.
Pochi giorni fa Leon Ding, ex dipendente di Google, è stato accusato da Big G di aver rubato materiale inerente gli avanzamenti nel campo dell’intelligenza artificiale nella multinazionale di Sundar Pichai. Se condannato rischierebbe fino a 10 anni di carcere. A peggiorarne la situazione c’è il fatto che l’uomo avrebbe rubato questi materiali mentre stava collaborando in segreto con due aziende cinesi.
L’azienda di Menlo Park è una delle tante società che sta investendo miliardi nello sviluppo della propria AI. Zuckerberg ha di recente parlato dei progetti sull’artificial general intelligence per far concorrenza a OpenAI. La concorrenza è globale e c’è di mezzo anche la sicurezza nazionale: accuse contro ex dipendenti potrebbero verificarsi ancora.