L’energia nucleare negli USA ha subìto negli ultimi anni la concorrenza di altre fonti di energia, come il solare e il gas naturale, e per questo alcuni impianti sono entrati in crisi. Così è accaduto nell’Illinois, dove il Clinton Clean Energy Center avrebbe dovuto chiudere nel 2017, ma finora sovvenzioni pubbliche l’hanno mantenuto attivo. Nelle scorse ore è intervenuta Meta, che ha siglato con Constellation Energy un accordo di fornitura che partirà dal 2027. L’impianto è stato inaugurato nel 1987 e l’anno scorso la società che lo gestisce ha chiesto alla Nuclear Regulatory Commission degli Stati Uniti il rinnovo della licenza fino al 2047.
Perché Meta è interessato alle centrali nucleari?
Come ha spiegato TechCrunch, l’energia che Meta ricaverà da questo accordo non servirà per alimentare i datacenter che peraltro sono nelle vicinanze della centrale. Si tratta invece dell’impegno per ridurre le emissioni di carbonio, uno dei tanti obiettivi che le multinazionali hanno in programma di rispettare per il prossimo futuro.
Non si conoscono le cifre dell’accordo, ma Meta comunque consentirà attraverso questo investimento di proseguire l’attività della centrale nucleare nell’Illinois. Ha una capacità di 1.121 megawatt e garantisce un’energia equivalente a quella che serve per alimentare 800mila abitazioni.

Il motivo per cui diverse società – ci sono anche Amazon, Microsoft e Google – hanno deciso di puntare anche sull’energia nucleare è che l’AI avrà sempre più bisogno di performance ad alta efficienza e per i data center è fondamentale garantirla in maniera costante e a basso costo. Meta in particolare ha lanciato una sorta di call per raccogliere candidature di nuove centrali nucleari con una capacità fino a 4 GW. Avrebbe ricevuto una cinquantina di proposte in 20 Stati negli USA.