Bannato da Twitter e Instagram per un altro post discutibile, la pop star vuole acquisire la sua piattaforma
Kanye West, la pop star che lo scorso anno ha deciso di cambiare il proprio nome in Ye, dovrebbe concludere entro fine 2022 l’acquisizione del 100% di Parler. Si tratta del social network di cui molto si era parlato a seguito della decisione delle Big Tech (da Twitter in giù) di bannare per sempre l’ex presidente Donald Trump come reazione ai fatti di Capitol Hill, il 6 gennaio 2021. In quella circostanza il tycoon era stato accusato dall’opinione pubblica e da buona parte dei media di aver aizzato i propri sostenitori contro il Congresso dopo la vittoria di Biden alle presidenziali (da lui mai riconosciuta), sfruttando i propri megafoni social. Dopo quella drastica decisione Parler era diventato momentaneamente famoso (anche in Italia) perché giudicato il nuovo papabile spazio social che avrebbe accolto Trump (così non è stato). John Matze, che dallo scorso anno non è più Ceo di Parler, rivendicava all’epoca il fatto che la propria piattaforma fosse votata alla libertà di parola (free speech), senza nessuna forma di censura. Quella piattaforma ora interesserebbe a Ye.
«In un mondo in cui le opinioni conservatrici sono considerate controverse, dobbiamo assicurarci il diritto di esprimerci liberamente», sono le parole di Kanye West nel comunicato stampa che annuncia le sue intenzioni di acquisire Parler. Ye è una celebrità tanto nota quanto discussa per le sue dichiarazioni sulla schiavitù degli afroamericani e su molto altro ancora. Come ricorda The Verge nel 2016 gli era stato diagnosticato un disturbo bipolare. Il fatto che abbia interesse ad acquisire Parler, fondato nel 2018, si spiega proprio in ragione del fatto che anche la pop star è stata di recente bannata da diversi social dopo l’ennesimo molto discutibile post che citiamo per intero ripreso da Twitter, che subito lo ha oscurato: «Stasera – scriveva Ye qualche giorno fa – ho un po’ sonno ma quando mi sveglio devo randellare gli ebrei. La cosa buffa è che io non potrei mai essere antisemita perché le persone nere, in effetti, sono ebraiche. Non mi avete mai considerato veramente e ostacolate tutti quelli che si oppongono ai vostri piani».
Sempre di recente Kanye West ha partecipato alla settimana della moda a Parigi, accompagnato da Candace Owens, opinionista afroamericana conservatrice. Entrambi vestivano una maglietta con la scritta “White lives matter”, gesto evidentemente sprezzante nei confronti del movimento Black lives matter che da anni denuncia negli Stati Uniti violenze ed abusi nei confronti della popolazione afroamericana. Al momento i profili Twitter e Instagram di Kanye West sono bloccati.