Singapore Airlines e Scoot vietano l’uso dei powerbank in volo e la loro ricarica dalle porte USB dei sedili. A chi viaggia con queste due compagnie aeree sarà consentito trasportare solo dispositivi sotto i 100Wh, mentre per gli altri servirà un’autorizzazione specifica. Ma come mai questa scelta?
Che cosa è successo con i powerbank?
Dopo l’esplosione di un powerbank in volo su un aereo della Hong Kong Airlines è iniziata la stretta sull’utilizzo dei caricatori portatili a bordo. L’incidente, avvenuto il 20 marzo, era su un volo che contava 160 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio i quali sono atterrati in emergenza dopo che un powerbank ha preso fuoco provocando fiamme e scintille dentro una cappelliera. Fortunatamente nessun ferito, ma l’incidente ha riaperto il dibattito sulla sicurezza delle batterie al litio.
Chi vieta l’utilizzo di powerbank in volo?
Dal 1° aprile, Singapore Airlines e Scoot vietano l’uso dei powerbank in volo e la loro ricarica tramite le porte USB dei sedili. Chi viaggerà sugli aerei delle due compagnie sarà, quindi, costretto a trasportare solo dispositivi sotto i 100Wh, mentre quelli tra 100 e 160Wh richiederanno un’autorizzazione. Powerbank e batterie di ricambio non potranno essere trasportati in stiva. Ma non sono soltanto queste due compagnie ad avere optato per la stretta.
Anche Korean Air, Asiana Airlines e altre sudcoreane impongono regole più rigide: si potranno portare a bordo le batterie di ricambio solo nel bagaglio a mano, sigillate e protette con nastro isolante o coperture speciali. E durante il volo non potranno essere utilizzate né ricaricate.
Questo perchè, secondo la Federal Aviation Administration, incidenti simili a quello avvenuto sulla Hong Kong Airlines vengono registrati con una media di tre casi ogni due settimane a livello globale.