«Se, questa estate, i tuoi piani di viaggio, come quelli di milioni di altre persone, sono stati rovinati dai disservizi causati dal controllo del traffico aereo, c’è un sito dove puoi presentare un reclamo direttamente alla Commissione Europea per sollecitare un intervento». Queste poche righe sono state inviate per email dalla compagnia aerea irlandese Ryanair ad alcuni dei loro clienti. Ma per l’Unione Nazionale Consumatori, presieduta da Massimiliano Dona, è solo una scusa. Ecco come ha controbattuto l’associazione.
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La replica dell’Unione Nazionale Consumatori
Massimiliano Dona, a capo dell’Unione Nazionale Consumatori ha replicato: «La compagnia irlandese sta mandando un’email ai suoi clienti in cui sta cercando di scaricare la colpa di tutti i disservizi verificatesi questa estate ad altri, in particolare al controllo del traffico aereo, dirottando i consumatori su un sito dove si può presentare un reclamo alla Commissione Europea. Insomma, se la prendono con la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e con il DG di Eurocontrol, Raul Medina, invitandoli a prendere provvedimenti urgenti».
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Secondo il presidente si tratta di: «Una mossa per portare i clienti dalla loro parte. Invitiamo, però, i consumatori a non farsi fuorviare e a continuare a far valere i loro sacrosanti diritti e ad avanzare le loro giuste pretese. In primo luogo perché in caso di cancellazione del volo o ritardi il consumatore ha sempre diritto all’assistenza e al rimborso o alla riprotezione su un volo alternativo, indipendentemente dalle ragioni del disservizio – prosegue Dona, che è molto seguito anche sui social – Solo la compensazione pecuniaria può essere, eventualmente, esclusa, ma non basta certo un’email generica della compagnia per evitarla. Il vettore, infatti, deve specificatamente provare, per ogni singolo evento, che la cancellazione del volo è stata causata da circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso. Ad esempio in caso di scioperi dei piloti, la compagnia ne deve comunque rispondere. Anche in caso di ritardo il passeggero ha diritto alla compensazione pecuniaria se raggiunge la destinazione con oltre 3 ore di ritardo rispetto all’orario di arrivo pubblicato».
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