Iper-tecnologico e pronto a mostrare statistiche e stile di gioco. Il tavolo diventa uno strumento fondamentale per professionisti e amanti del ping pong. Creato da uno studente tedesco, questo prototipo è pronto a trasformarsi in un vero prodotto.
Anche un tavolo da ping pong può diventare un perfetto “trainer” per migliorare il proprio stile di gioco. Questa, almeno, è l’idea che Thomas Mayer, designer e falegname tedesco, è riuscito a trasformare in realtà. Un progetto iniziato quando frequentava l’Università, diventato tesi di laurea e ora, da prototipo, pronto a trasformarsi in un vero prodotto.
[vimeo id=”157616579″]
Statistiche alla mano (per migliorare)
Vedendo come oggi tutte le superfici potevano prendere vita, Mayer si è immaginato qualcosa di simile anche per il tavolo dello sport di cui, da anni, è un vero appassionato. In questo modo sarebbe stato possibile catturare i dati delle partite e aiutare i giocatori ad analizzare punti deboli e punti forti delle proprie performance. In tempo reale mappando statistiche e mostrando quello che, durante la partita, a causa dell’adrenalina e della stanchezza, è difficile capire.
Proiettando ostacoli e dati sulla superficie ho capito che potevo cambiare totalmente il gioco
Come funziona
In realtà, per realizzarlo, bastano due fotocamere playstation eye e un proiettore HD per monitorare costantemente la pallina e generare le statistiche di cui ogni giocatore avrebbe bisogno. Velocità, salvataggi, potenza.
Tutto viene registrato e riproposto davanti agli occhi di chi impugna la racchetta. Percentuali di vittorie e sconfitte comprese. In questo modo i giocatori possono osservare le proprie mosse e prendere decisioni di gioco diverse, basate su proiezioni reali: «È stato molto complicato far sì che l’interfaccia funzionasse in maniera efficace. Una vera sfida».
Mayer ci è riuscito e ha portato il ping pong a un livello superiore grazie alle moderne tecnologie. Tutto senza perdere l’essenza naturale della competizione e permettendo ad amatori e professionisti di avere una maggiore consapevolezza. Partita dopo partita, colpo dopo colpo. Geniale, no?