Le novità nel campo del digitale applicato alla medicina portate avanti da Bayer che ha concluso più di 25 accordi di collaborazione
A pochi giorni dall’accordo tra Bayer e l’azienda biofarmaceutica CureVac per supportare lo sviluppo e la fornitura del candidato vaccino anti-Covid, CVnCoV, il produttore farmaceutico presenta una serie di progetti innovativi nel campo delle terapie geniche e cellulari e dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina. La Bayer ha detto di avere investito molto nell’innovazione, siglando oltre 25 accordi di collaborazione e acquisizioni al fine di aiutare in modo significativo i pazienti affetti da condizioni croniche o malattie ancora oggi difficili da trattare. La direzione è quella della prevenzione, che sarà possibile perseguire anche grazie a sistemi di intelligenza artificiale sempre più personalizzati. Le ultime novità nel campo sono state presentate durante un incontro in tele-conferenza moderato dalla giornalista scientifica Melanie Senior.
AI, dati e prevenzione
Come accennato, il cospicuo campo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina va verso una chiara direzione che è quella della prevenzione e della personalizzazione. “Ci si muove sempre più verso un approccio personalizzato alle persone con patologie croniche, le quali spesso sono all’oscuro delle informazioni di cui hanno bisogno – sostiene Jeff Dachis di Informed Data Systems/One Drop, di cui Bayer è divenuto partner – Avere la possibilità di garantire un supporto decisionale al paziente, in questi casi, è fondamentale. Ad esempio, per chi soffre di diabete è essenziale sapere il suo indice glicemico, l’attività fisica che può praticare, l’incidenza dello stress nella sua patologia. Questo è quello che fa One Drop, con un sistema che offre soluzioni e anticipa i bisogni dei pazienti. Se le persone compiono scelte sane, sono in grado di avere una buona gestione della propria salute e del proprio corpo. Bayer, in questo senso, fa da ponte tra la sanità e la tecnologia grazie alla sua esperienza in campo scientifico, nell’accesso al mercato e nella comprensione di ciò che accade realmente ai pazienti”. Proprio in collaborazione con IDS/One Drop, Bayer sta espandendo il proprio business sulla base della piattaforma di IDS per la gestione del diabete. Una soluzione che ha già registrato oltre 3 milioni di download. Le due aziende stanno anche mettendo a punto nuove offerte sanitarie per rispondere alle esigenze dei pazienti affetti da malattie cardiovascolari, della salute delle donne e dell’oncologia.
“Ciascuno di noi ha una certa predisposizione verso determinate malattie. In questo senso, l’artificial intelligence è in grado di monitorare i biomarcatori nel corso del tempo ed evidenziare, ad esempio, una tendenza negativa ancor prima che si presentino i primi sintomi, così da intervenire nell’immediato – evidenzia Martin C. Hirsch dell’Università Philipp di Marburg – Grazie alla tecnologia, saremo in grado di prevedere il nostro futuro in maniera sempre più personalizzata e soppesare i vantaggi delle strategie da mettere in campo a fronte della valutazione elaborata dai sistemi informatici. Evitare di contrarre una patologia sarà, quindi, possibile. Un esempio è l’app Ada, che ha visto la luce nel 2017 ed ha effettuato 25 milioni di pre-diagnosi. Rappresenta una strada verso una medicina migliore, sia in termini qualitativi che dal punto di vista umano”.
Martin Hirsch
Dello stesso parere è anche Jeanne Kehren, Senior VP of Digital & Commercial Innovation di Bayer, che ha affermato: “Stiamo entrando in un’era di trasformazione della salute con diagnosi preventive personalizzate. Prevenire prima di curare per risparmiare soldi e dolore per i pazienti è la mission e proprio a questo proposito stiamo stringendo partnership e collaborazioni con il mondo del digitale che ha accesso alla terapia scientifica“. E, nel campo del digitale, Bayer si dice sempre alla ricerca di nuove opportunità, in un settore che si evolve molto velocemente.
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Piattaforme di I.A. e fiducia degli utenti
Un problema comune che viene riscontrato in larga parte della popolazione è l’intricato tema della fiducia nella cessione a piattaforme di I.A. dei propri dati di salute. Un aspetto spesso trascurato ma che è, invece, centrale nella campo dell’innovazione applicata alla medicina. Martin C. Hirsch ha trattato il tema durante la tele-conferenza offrendo spunti interessanti a riguardo: “La fiducia verso gli utenti, senza dubbio, va conquistata e si basa su tre aspetti principali: la comprensibilità per il paziente di quello che si vuole da lui; l’interfaccia, che deve essere semplice per dare sicurezza e la trasparenza su quello che si fa con i dati del paziente. Questo è proprio l’aspetto più critico. Si potrebbe pensare a una sorta di “custode dei dati”, come fa, ad esempio, la tedesca Bundesdruckerei, una figura che faccia da tramite tra l’azienda e gli utenti. Il servizio digitale che si offre al paziente deve essere chiaro sin da subito. C’è anche da fare un distinzione, a riguardo, tra aziende, come Bayer, che operano da anni nel settore e vantano una lunga tradizione, a differenza di altre hi-tech che, invece, questa tradizione non ce l’hanno”.
Cellule staminali e genomica, quali innovazioni?
Nel campo della terapia genica e cellulare, Bayer ha appena creato una nuova piattaforma in grado di controllare tutte le attività lungo la catena del valore fornendo un ecosistema innovativo per i partner, tra cui Bluerock Therapeutics e Asklepios BioPharmaceutical, due società di esclusiva proprietà Bayer ma gestite in modo indipendente. Bluerock Therapeutics studia nuovi metodi scientifici in aiuto alle persone affette da malattie neurodegenerative, come il Parkinson. “Oggi per curare il Parkinson si usa un farmaco di 65 anni fa, e sono centinaia di migliaia le persone che, nel mondo, soffrono di patologie neurodegenerative – spiega Emile Nuwaysir di Bluerock Therapeutics – Una volta che la cellula è morta, è difficile sviluppare un farmaco che sia in grado di sostituirla. Per questo abbiamo bisogno di convertire la funzione neurodegenerativa, e lo facciamo con un nuovo approccio, vincitore anche del premio Nobel per la Medicina, che si basa su una piattaforma digitale e ricerche sulle cellule staminali. La nostra missione principale degli ultimi 4 anni è quella di produrre un nuovo neurone che renda possibile invertire il deficit motorio e mettere a punto un programma di cardiologia con cellule immunitarie per fa sì che queste siano in grado di riavviare proprio il sistema immunitario“. La stessa azienda ha recentemente annunciato che la Food and Drug Administration statunitense ha accettato la richiesta di approvazione di un nuovo farmaco sperimentale per procedere con uno studio di Fase I condotto su pazienti affetti da morbo di Parkinson avanzato.
Nel campo della genomica, Asklepios BioPharmaceutical sta studiando una terapia genica che sia in grado di eliminare la causa delle malattie con un unico trattamento. “Sono oltre 7.000 le patologie causate da un gene difettoso, ma la medicina tradizionale non è in grado di fornire trattamenti specifici – dichiara Sheila Mikhail di Asklepios BioPharmaceutical – Inizialmente ci siamo concentrati sulla distrofia di cui sono affetti i ragazzi e adesso il nostro farmaco sperimentale sta progredendo con studi pilota. Ci stiamo molto impegnando affinché ogni paziente possa avere accesso alle cure. Proprio a questo fine lavoriamo con Bayer, che ci aiuta anche nel processo normativo. Puntiamo alla riduzione dei costi di produzione per renderli più accessibili ai pazienti, sviluppando nuovi strumenti meno onerosi per realizzare il materiale di partenza. Inoltre, siamo anche alla ricerca di nuovi metodi per stoccare i nostri farmaci a temperatura ambiente, abbattendo ulteriormente i costi”.
Al fine di accelerare i processi di avanzamento delle terapie geniche, Stefan Oelrich, componente del board of managment e presidente di Pharmaceuticals Bayer, ha affermato di avere, anzitutto, fornito il capitale necessario e avere acquisito una struttura all’avanguardia in Spagna che si occuperà della produzione di cellule geniche.
Stefan Oelrich, Pharmaceuticals Bayer
Nuove frontiere dell’innovazione nell’healthcare
Bayer supporta anche il programma multi-indicazione P2X3, in collaborazione con Evotec, una società tedesca che si occupa di scoperta e sviluppo di farmaci, che lavora sul ricettore p3 e sviluppa nuovi approcci volti all’abbattimento del dolore nelle donne affette da endometriosi; Fattore XI, per lo sviluppo di una nuova classe di anticoagulanti al fine di prevenire le cause di ictus e infarti, e allo sviluppo di tre nuovi prodotti che saranno lanciati nei prossimi 3 anni, di cui uno pensato per chi è affetto da cancro alla prostata; uno per le donne in menopausa con sintomi, e, infine, un ultimo per pazienti con insufficienza cardiaca.
“La Cina e gli U.S.A rappresentano, per noi, le nostre più grandi opportunità di mercato nel mondo – conclude Stefan Oelrich – Se guardiamo agli ultimi 2 anni, nel campo tech e delle startup la Cina ha vissuto un’espansione molto forte e Bayer vuole avere una presenza forte nel Paese asiatico, combinata con le nuove innovazioni che lì stanno crescendo”.