Si chiama “Opere in Parole”: un’iniziativa unica nel suo genere, nei reparti dell’Humanitas Gavazzeni e Castelli di Bergamo. Dipinti in maxi formato sono comparsi sui muri dei due ospedali e prendono voce attraverso podcast ascoltabili tramite QR Code.
Sui muri dei corridoi degli ospedali Humanitas Gavazzeni e Castelli di Bergamo sono comparse 51 opere d’arte, riprodotte in maxi formato. Lo scopo è offrire un momento di conforto a pazienti e personale sanitario, coniugando l’esperienza visiva all’ascolto e alla narrazione. L’iniziativa si chiama “Opere in Parole” ed è stata ideata dalla collaborazione fra Humanitas e Accademia Carrara. Oltre 1.200 metri quadrati di stampe sono state poste sulle pareti della Terapia Intensiva, del Pronto Soccorso e degli altri reparti delle strutture.
© Foto: La Carrara in Humanitas
Dall’immagine al racconto
Nel 2018, il connubio fra l’istituto ospedaliero bergamasco Humanitas e Accademia Carrara aveva già dato vita al progetto “La Cura e la Bellezza“. Un’idea che aveva portato 400 metri quadrati di riproduzioni di opere d’arte nelle sale d’attesa e nei corridoi dei due ospedali. Questa volta però, la novità sta nel fatto che pazienti, infermieri e medici potranno non fermarsi ad osservare le immagini, ma anche ascoltarle.
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In “Opere in Parole“, infatti, le stampe in maxi formato dei 51 dipinti esposti prendono vita attraverso racconti e podcast scritti e narrati da vari autori. Da Dora Albanese, Marco Baliani e Oliviero Bergamini, a Lella Costa, Michela Murgia, Paolo Fresu e tanti altri. Ognuno col proprio stile artistico e interpretativo, ha scelto protagonisti e ambientazione di un racconto costruito in base all’opera trattata, dando vita a storie, partiture musicali, fumetti, reportage giornalistici e ricette. Tutti con un minimo comune denominatore: basarsi sulle opere d’arte sulle pareti dell’ospedale.
© Foto: La Carrara in Humanitas
Come ascoltare gli autori
Ogni reparto ha il proprio racconto, ascoltabile dai pazienti e dal personale sanitario attraverso i QR Code presenti sulle pareti accanto alle opere e sui libretti consegnati a ogni paziente. Collegandosi al sito di “La Carrara in Humanitas” o sulla raccolta “Opere in Parole“, su Spotify, i quadri prendono parola. Si potrà quindi osservare il San Sebastiano di Raffaello ascoltando la preghiera irregolare ad esso ispirata. O il racconto ispirato dalla giovane ragazza dai capelli rossi, dipinto del Pitocchetto, letto da Lella Costa.
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Ai pazienti, oltre al proprio libretto per accedere ai podcast, ne verrà dato un altro, questa volta bianco. Da riempire a piacimento, descrivendo le proprie impressioni ed emozioni sull’esperienza. “La nostra missione è migliorare la vita dei pazienti, non solo curare le loro malattie”, ha dichiarato Giuseppe Fraizzoli, Amministratore Delegato di Humanitas Gavazzeni e Castelli. “Ci siamo chiesti come farlo e l’arte di Accademia Carrara è stata la risposta. Opere in Parole dà spazio alle emozioni e alle storie di chi entra in ospedale, come paziente o professionista”, continua Fraizzoli. “Le pareti dei nostri ospedali, rivestendosi di arte, sono ‘crollate’, lasciando entrare l’emozione e aprendo ai pazienti spiragli di luce inaspettati”.
© Foto: La Carrara in Humanitas
Ha accolto con entusiasmo l’iniziativa anche il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. “Il grande progetto di riprodurre le opere d’arte all’interno dell’ospedale Humanitas di Bergamo, la bellezza che viene messa in relazione alla cura delle persone”, osserva Gori, “è un’iniziativa bellissima. Di altissimo livello, anche emotivo: l’arte e la bellezza aiutano a riflettere su ciò che c’è di bello nella vita, anche all’interno di un ambiente come l’ospedale, spesso associato ad ansia o sofferenza, soprattutto in questo periodo così difficile, con la pandemia a minacciare e modificare ancora la nostra vita di tutti i giorni”.
© Foto: La Carrara in Humanitas
Il concorso letterario per medici e infermieri
È nata, nell’ambito del progetto “Opere in Parole”, anche un’iniziativa che vuole coinvolgere direttamente i professionisti della medicina nei due ospedali. Personale di staff, infermieri e medici si sono messi in gioco attraverso un concorso letterario a tema libero. Il vincitore, scelto da una giuria, è diventato il dodicesimo autore di “Opere in Parole”.
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Il racconto selezionato è stato quello di Giovanna Mennillo, dello staff Humanitas Gavazzeni. La storia, narrata da un podcast di Alessio Boni, descrive la voglia di non mollare e tornare alla vita normale di tutti i cittadini italiani. Una volta in più, una bellissima testimonianza di quanto l’arte sia necessaria per arricchire e offrire bellezza alla vita di tutti. Specialmente in un momento storico di grande difficoltà.