Quattro le aziende della Call for Scale a più alto potenziale di crescita: Brain Control, D-EYE, imaginary e SurgiQ
Si è conclusa la fase intermedia della terza edizione di BioUpper (qui il sito), l’iniziativa promossa da Novartis e Fondazione Cariplo con la partecipazione di IBM e la collaborazione di Cariplo Factory a supporto di startupper nelle Scienze della Vita.
Nel corso della Call for Scale sono state identificate quattro imprese, già sul mercato, a più alto potenziale di crescita e che proseguiranno il proprio percorso nel Match Making Day di ottobre: BrainControl, tecnologia che attraverso un Brain Computer Interface offre alle persone con disabilità la possibilità di controllare gli oggetti con il pensiero, interpretando la mappa elettrica che corrisponde a una certa attività cerebrale e di gestire, attraverso un comunicatore, dispositivi domotici e altre tecnologie di assistenza; D-EYE, trasforma un comune smartphone in un dispositivo medicale per l’osservazione della retina rendendo più facili e rapide le analisi dei fondi oculari nei pazienti ipertesi, diabetici e soprattutto dei bambini; imaginary, che sviluppa serious game per la riabilitazione fisica e cognitiva di pazienti neurologici; SurgiQ, una piattaforma multimodale di governance clinica che introduce il concetto di lista d’attesa trasparenti e condivise in area sanitaria.
Durante il “Selection Day” della Call for Ideas del 20 luglio, una giuria composta da rappresentanti di Novartis, Fondazione Cariplo, IBM e da esponenti di primo piano del mondo scientifico e accademico italiano e della startup community ha selezionato anche i migliori progetti tra gli oltre 150 presentati.
Le startup scelte sono:
o ABzero, che propone agli ospedali l’utilizzo di droni per il trasporto rapido e sicuro di sangue, emoderivati ed organi;
o Anant, che utilizza l’intelligenza artificiale, implementata in un dispositivo progettato per analizzare la pelle e prevenire tumori cutanei;
o Confirmo, un’app che provvede all’accettazione legale delle procedure mediche, accertandosi che il paziente abbia compreso i moduli;
o ElicaDEA, che ha sviluppato un biochip per il dosaggio di dieci marcatori prognostici, utili alla scelta della strategia terapeutica da adottare per pazienti con diagnosi di tumore prostatico;
o Patch, un chatbot mobile e cloud, basato su Intelligenza Artificiale e pensato per fornire e ricevere dati relativi ai Clinical Trials;
o Priya, che utilizza il riconoscimento facciale per verificare che i bambini dormano nella posizione corretta;
o Quickly Pro, che, collegando un dispositivo indossabile a un’app, permette ai fisioterapisti di ottenere dati dettagliati sulla postura dei pazienti;
o SpeX, che sviluppa spettrometri ottici per diagnosi più efficienti e quantitative delle malattie legate all’età;
o StayActive, un dispositivo in grado di monitorare e migliorare la postura aiutando a correggere l’ipercifosi dorsale e la delordosi lombare;
o SynDiag AI for Augmented Ultrasound, che consente check-up medici basati sulla scansione ad ultrasuoni potenziata da intelligenza artificiale.
Queste startup accederanno a un percorso di accelerazione presso la rete di incubatori distribuiti nel territorio nazionale che culminerà a dicembre nella selezione dei 3 vincitori che riceveranno ciascuno fino a 180mila euro in servizi, per lo sviluppo del proprio progetto d’impresa, per un totale di 540mila euro.
Il percorso di BioUpper
“Il processo di innovazione tecnologica, specialmente nel settore sanitario, nasce da una comprensione profonda di tutti gli stakeholder coinvolti. La grandezza di BioUpper è aver dato evidenza del fatto che l’healthcare technology innovation è un settore di convergenza, perché convoglia l’impegno di tutti gli stakeholder che vogliono portare un’idea ad avere successo sul mercato e creare valore aggiunto”, ha dichiarato la componente della giuria Marta Gaia Zanchi, Direttore Biodesign for Digital Health presso l’Università di Stanford. “I criteri con cui abbiamo selezionato i progetti della Call for Ideas hanno tenuto conto, oltre che del livello di innovazione tecnologica, soprattutto della sosteniblità di lungo termine e del bisogno clinico delle idee presentate, due fattori di grande interesse dai quali non si può prescindere per una corretta valutazione”.
“BioUpper è un’iniziativa fondamentale per incentivare l’ecosistema delle startup in Italia, in un contesto in cui le neo imprese apportano un rapido livello di innovazione e la capacità di trasformare in maniera sostanziale degli ambiti, assumendosi dei rischi che le grandi aziende non possono correre. Questo porta le startup ad avere un livello di expertise, di networking, e in alcuni casi anche di tecnologia, di grande interesse”, ha commentato Roberto Ascione, CEO di Healthware International e componente della giuria”. I criteri che ci hanno guidati nella selezione dei finalisti sono la qualità del team, la scalabilità e la capacità del progetto di essere implementato e le dimensioni del mercato di riferimento in cui vogliono lanciarsi, per assicurare loro la giusta crescita”.