Dopo la decisione di WhatsApp di cambiare le regole sulla privacy, l’uomo più ricco del mondo ha fatto l’endorsement
«Usate Signal». In un tweet di pochi giorni fa Elon Musk è entrato a gamba tesa nel dibattito su WhatsApp, la stranota applicazione di messaggistica controllata da Facebook che ha annunciato un aggiornamento delle proprie politiche sulla privacy. Gli utenti hanno tempo fino all’8 febbraio per accettare le nuove condizioni. Ve ne abbiamo parlato in questo approfondimento: come accade già con altre piattaforme multitasking, anche WhatsApp sta sperimentando la funzione di pagamento (in India) e, quando e se in Italia sarà disponibile la funzione WhatsApp Pay, chi ha accettato le condizioni potrà ricevere avvisi pubblicitari da aziende con cui è entrato in contatto in tutto l’ecosistema social Facebook (che comprende anche Instagram). In buona sostanza: advertising sempre più mirato. In tutto questo perché l’uomo più ricco del mondo ha deciso di sostenere Signal?
Leggi anche: Perché WhatsApp cambia le regole sulla privacy
Signal meglio di WhatsApp e Telegram?
In questo avvio di 2021 si è parlato molto di piattaforme. Oltre alla notizia di Trump bannato per sempre da Twitter dopo i disordini e i morti (cinque) a Capitol Hill, la decisione di WhatsApp di aggiornare termini e condizioni del servizio ha riacceso l’attenzione sulla questione privacy. Scenario che ha spinto Musk a sbilanciarsi a favore di Signal. Software open source disponibile per sistemi Android e iOS, l’applicazione di messaggistica sfrutta la crittografia end-to-end per l’invio di messaggi, immagini e audio e, stando a CyberSecurity 360, sarebbe più sicura di WhatsApp e Telegram per quanto riguarda la tutela della privacy. La cronologia dei messaggi non è immagazzinata nei server, ma resta soltanto sui dispositivi degli utenti.
Leggi anche: Big tech: cosa cambia ora per Google, Amazon&Co in Europa
Use Signal
— Elon Musk (@elonmusk) January 7, 2021
Musk: le critiche a Facebook
La storia di Signal è legata a quella di WhatsApp per il semplice fatto che Brian Acton, cofondatore dell’app di messaggistica più famosa nel mondo occidentale, è uscito dalla società nel 2017 per sbarcare sull’app concorrente. La già citata irruzione a Capitol Hill del 6 gennaio aveva spinto Elon Musk a prendere di mira Facebook, criticando la multinazionale di Mark Zuckerberg per non aver impedito ai violenti di organizzarsi sulla piattaforma. Poche ore dopo, da Twitter è arrivato l’appoggio esplicito a Signal. Come si legge su The Verge, dopo l’endorsement dell’imprenditore sudafricano, l’app ha registrato un picco di nuovi iscritti.
Leggi anche: Che cos’è Parler. E perché Trump cerca un social dopo il ban di Twitter
This is called the domino effect pic.twitter.com/qpbEW54RvM
— Elon Musk (@elonmusk) January 7, 2021