Al Ces di Las Vegas è stata presentata Farmer Connect, una piattaforma blockchain che traccia la storia del chicco di caffè, dall’albero alla tazzina
Ogni anno in tutto il mondo vengono consumate più di mezzo trilione di tazzine di caffè. E due terzi dei consumatori tra i 19 e i 24 anni afferma di preferire un prodotto coltivato e trasformato in maniera sostenibile, sia per l’ambiente che per le persone.
Tuttavia la filiera del caffè è una delle più complesse del settore agroalimentare. Milioni di piccoli contadini coltivano le piante, spesso in aree remote del Pianeta, e conferiscono il prodotto ai grossisti, che a loro volta rivendono i chicchi in decine di passaggi fino ad arrivare agli esportatori, ai torrefattori e ai rivenditori che portano il caffè nei bar e nei supermercati.
Tracciare la filiera e dunque una sfida impegnativa che tuttavia potrebbe essere vinta grazie alla piattaforma Food Trust di Ibm che utilizza la tecnologia blockchain per tenere traccia di tutti i passaggi: dall’albero fino alla moka.
Al Ces di Las Vegas è stato presentato il progetto Farmer Connect che utilizza la tecnologia blockchain di Ibm per fornire al consumatore finale, attraverso una app chiamata Thank My Farmer, tutte le informazioni riguardo al prodotto. All’iniziativa hanno partecipato produttori di caffè come Beyers Koffie, Volcafe, The Colombian Coffee Growers Federation, RGC Coffee, The J.M. Smucker Company oltre ad aziende in settori trasfersali come Itochu Corporation, Jacobs Douwe Egberts, Rabobank, Sucafina e Yara International.
Blockchain per tracciare il caffè
Ma come funziona la piattaforma? Ogni soggetto coinvolto nella produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione del caffè diventerà a partire da quest’anno uno dei nodi della blockchain di Farmer Connect. Ogni soggetto avrà il compito di compilare le informazioni di pertinenza, informazioni che diventeranno così immutabili nel tempo garantendo una tracciabilità completa del prodotto.
Il consumatore potrà scansionare il QRcode presente sulla confezione di caffè e in questo modo risalirà a tutta la storia del chicco, partendo dal modo in cui la pianta di caffè è stata curata da parte dell’agricoltore fino all’azienda che ha tostato il chicco e venuto la miscela.
Per avvicinare ancora di più consumatori e produttori la piattaforma, che sarà operativa a partire da quest’anno e mira ad allargarsi a nuovi brand, permetterà anche di conoscere e finanziare progetti sociali nelle comunità da cui proviene il caffè.
La nuova applicazione mobile verrà lanciata sul mercato all’inizio del 2020. Gli utenti negli Stati Uniti e in Canada saranno in grado di scansionare i QRcode sul caffè commercializzato con il brand 1850 monorigine premium. I consumatori europei potranno accedere all’app Thank My Farmer tramite un nuovo marchio, Beyers 1769, torrefatto presso Beyers Koffie.