L’annuncio è di Open AI, la società no-profit costituita a dicembre 2015 e finanziata con un miliardo di dollari dallo stesso Elon Musk e altre figure come Sam Altman di Y Combinator e Reid Hoffman, co-founder di LinkedIn.
Elon Musk non si ferma mai. Dopo Hyperloop, Tesla e il desiderio di conquistare Marte, arriva un altro annuncio: costruirà un robot domestico per aiutare ogni singolo nucleo familiare nelle faccende domestiche. La notizia è stata rilanciata dal blog di Open AI, il team di ricercatori che si occupa di Intelligenza Artificiale finanziato (non solo) da Musk.
Le sfide della robotica
«La robotica ci dà la possibilità di affrontare le sfide che l’intelligenza artificiale propone. Oggi sono state elaborate delle soluzioni per molti compiti specifici ma crediamo si possa dar vita ad una serie di algoritmi per un robot più completo». Insomma, un robot che possa essere alla portata di tutti, costruito senza il sostegno dei grandi marchi e che, nel suo sviluppo, contribuisca alla diffusione e al perfezionamento di questa tecnologia.
L’annuncio è una netta presa di posizione di Elon Musk che, in passato, aveva criticato apertamente l’uso dell’Intelligenza Artificiale. In una lettera, firmata anche da Stephen Hawking, sottolineava i pericoli che potevano scaturire se fosse caduta nelle mani sbagliate. E soprattutto se impegnata per i scopi sbagliati, come quelli bellici. Questa missione, invece, ha l’obiettivo anche di sconfiggere questo tipo di paure e dimostrare quanto sia in grado di trasformare, in meglio, la vita delle persone.
Cos’è Open AI (e chi la finanzia)
Attiva da appena sei mesi, Open AI può disporre di un finanziamento pari a 1 miliardo di dollari. Oltre a Musk, infatti, ci sono altre personalità che hanno deciso di credere nel progetto. Come Peter Thiel, co-founder di Paypal, Sam Altman di Y Combinator o Reid Hoffman, co-founder di LinkedIn (appena venduta a Microsoft).
L’organizzazione è no-profit e mira a costruire collaborazioni con istituzioni, centri di ricerca e professionisti del settore. Ogni sua nuova conquista non sarà legata a brevetti chiusi ma resa disponibile per la comunità scientifica.