Gli studiosi lanciano l’allarme per il calo numerico degli spermatozoi sotto la soglia del limite indicato dall’Oms ma l’Institut Marquès ha il rimedio alla crisi: con il visore VR migliora la stimolazione erotica e la quantità di seme
Avere un figlio è un sogno difficilmente realizzabile per molte coppie, che possono provare a raggiungere lo scopo sfruttando i progressi di scienza e tecnologia. Nell’immaginario collettivo, la mancata capacità riproduttiva di due innamorati è ancora associata in larga parte all’incapacità della donna, sottovalutando spesso che il limite invalicabile dalla natura può nascondersi nell’altra metà della coppia. A supportare tale visione ci sono molti studi che accendono i riflettori sulla pessima qualità dello sperma, che continuare a peggiorare con il tempo.
La qualità dello sperma è un grande problema
Dalla mega ricerca condotta insieme dalla Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York e dalla Hebrew University-Hadassah Braun School of Public Health and Community Medicine di Gerusalemme, che dal 1973 al 2011 ha raccolto dati su oltre 43.000 uomini riscontrando un calo degli spermatozoi maggiore del 50%, con la concentrazione misurata in quantità per millilitro ridotta in quattro decenni da 99 milioni a 47,1 milioni, alla recente indagine dei ricercatori dell’Università di Ginevra focalizzata sui giovani svizzeri tra i 18 e i 22 anni che ha certificato come il 17% del campione (2.523 ragazzi) abbia un numero di spermatozoi inferiore alla soglia stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la situazione nel complesso è preoccupante.
Mettere l’uomo al centro
“Negli anni passati almeno il 70% delle coppie che si rivolgevano ai medici partivano da una mancanza collegata alla donna, oggi invece lo scenario è cambiato e la problematica è equamente distribuita tra i sessi, per questo è cruciale indagare e capire cosa avviene nell’uomo, considerando che in linea generale almeno il 30% presenta un seme qualitativamente non all’altezza”. L’allarme arriva dal dottor Jordi Suñol, membro dell’équipe medica dell’Institut Marquès, uno dei centri privati di riferimento a livello internazionale per la riproduzione assistita. Per comprendere su quali soluzioni sta puntando una delle aziende più innovative del settore, siamo andati a visitare la sede principale d Barcellona (le altre si trovano a Londra, in Irlanda a Dublino e Clane, in Kuwait e in Italia, a Roma e Milano).
Stimolare l’occhio per aumentare le probabilità di successo
Una tra le più sorprendenti novità proposte dal laboratorio catalano mette in connessione l’uomo e la realtà virtuale. Prima di capire quale sia la relazione tra le parti, bisogna però fare un passo indietro e partire dalla scadente qualità del seme che caratterizza l’uomo europeo, almeno nell’area occidentale. Diversi studi in passato hanno dimostrato come la qualità del seme e l’intensità dell’orgasmo siano dipendenti dal grado di eccitazione raggiunto, forse per l’aumento della vascolarizzazione delle vescicole seminali e della prostata, che favorirebbe un’eiaculazione completa. Considerando che ormai tutti gli addetti ai lavori sono concordi sull’importanza del tempo per l’ottenimento del campione di seme, l’aspetto dove intervenire per migliorare lo sperma è l’intensità della stimolazione.
Una ricerca condotta nel laboratorio di Barcellona ha dimostrato che la stimolazione visiva erotica aumenta la qualità dell’eiaculato e migliora i risultati in un ciclo di riproduzione assistita. Presentato durante il Congresso Asesa, andato in scena a Cadice lo scorso fine maggio, lo studio realizzato dall’Institut Marquès ha coinvolto 264 uomini nella fascia 34-45 anni certificando che un’eccitazione sessuale più intensa e prolungata favorisce un’eiaculazione completa e con un maggiore potenziale fecondativo. Nello specifico, si parla di una quantità più che doppia di spermatozoi mobili, equivalente perciò all’incremento delle possibilità di gravidanza nei cicli di riproduzione assistita.
L’Erotic Personal System: con la realtà virtuale gli spermatozoi migliorano
L’elemento base dal quale è partito lo studio è l’ambiente, nel dettaglio l’Erotic Personal System approntato dagli spagnoli presso le proprie strutture per la raccolta dei campioni di sperma. Sale accoglienti, insonorizzate e igienizzate, al cui interno, oltre a riviste pornografiche e film erotici, si trovano strumenti più all’avanguardia come sex toys maschili (una vagina di gomma) e visori per guardare video porno in realtà virtuale. “L’86,5% degli uomini ha dichiarato che il metodo selezionato ha contribuito ad aumentare l’eccitazione e l’85,5% che li ha aiutati a raggiungere e mantenere un’erezione, mentre l’86,3% ha descritto l’esperienza come un modo più semplice per raggiungere l’eiaculazione e una migliore qualità dell’orgasmo” ci spiega la dottoressa Bárbara Freijomil, coordinatrice del laboratorio di Andrologia del centro spagnolo.
Interessanti anche i numeri sull’utilizzo dei sex toys, con 63 uomini su 372 che hanno utilizzato la vagina insieme agli altri strumenti (16,96%) e nove uomini che per raggiungere l’orgasmo hanno usufruito esclusivamente del masturbatore (2,41%). L’indicazione generale degli esperimenti suggerisce, quindi, che l’uomo debba esser messo al centro del processo di riproduzione assistita al pari della donna mentre, circoscrivendo il campo all’ambito maschile, gli studi sul campo dimostrano che la realtà virtuale può essere un’ancora di salvezza per migliorare la qualità del seme.