L’invenzione è della italiana SmartMicroOptics. Grazie a delle lenti a contatto particolari è possibile indagare nel mondo dell’infinitamente piccolo
Trasformare la fotocamera del proprio smartphone in un microscopio. Sembra la solita app un po’ truffaldina che promette l’impossibile, invece è un accessorio che funziona davvero, anche perché non lavora sul software del proprio cellulare ma sull’hardware, munendo l’obbiettivo fotografico di una super lente.
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Come funziona il microscopio di SmartMicroOptics
L’idea è venuta in mente ai ragazzi di SmartMicroOptics (qui il sito), startup tutta italiana nata all’interno del prestigioso Istituto Italiano di Tecnologia, che i lettori di StartupItalia conoscono bene. Questi ragazzi, dicevamo, hanno inventato una sorta di “lente a contatto” per smartphone in grado di trasformarlo in un vero e proprio microscopio. Noi abbiamo testato uno dei loro kit e dobbiamo ammettere che, dopo un iniziale scetticismo, il risultato è sorprendente. Sulle prime persino entusiasmante.
A seconda delle esigenze si monta la lente più adatta, capace di andare a curiosare nel mondo dell’infinitamente piccolo. I ragazzi di SmartMicroOptics ne hanno messe a punto alcune – le più potenti – capaci di inquadrare persino oggetti di 3,5 micron. Si può scegliere tra diversi modelli, sul sito se ne trovano per tutte le tasche. In questo modo è possibile anche farne un uso “non professionale” ma puramente ludico.
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Una volta applicata questa curiosa lente a contatto, il microscopio è pronto. Si può iniziare a esplorare il micro-mondo che ci circonda e divertirsi nel vedere con una nuova prospettiva (spesso inquietante) oggetti familiari e quotidiani, come le pagine delle foglie, le venature dei petali o gli insetti. Tutto, appunto, solo con la fotocamera del proprio smartphone. Sembra incredibile ma è così. Non è del resto un caso se, con queste lenti a contatto, l’italiana SmartMicroOptics è arrivata persino a entusiasmare il mercato nipponico, da sempre molto ghiotto di simili stranezze.
La campagna su Mamacrowd
Adesso è venuto il momento del grande salto: la startup innovativa è atterrata sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd per raccogliere investimenti. Chi volesse aderire al progetto ha tempo fino al prossimo primo aprile. L’obiettivo minimo comunque è già stato superato. Con i soldi raccolti, i ragazzi vogliono intensificare il digital marketing e ampliare la rete commerciale coinvolgendo nella propria attività plessi scolastici e centri medici.
Speriamo di vedere queste lenti nelle scuole
Pensiamo all’uso didattico che se ne potrebbe fare proprio negli istituti scolastici: ci lamentiamo spesso della mancanza di laboratori nelle nostre scuole perché i soldi a disposizione dell’Istruzione sono davvero pochi, ma grazie a questa invenzione – con pochi euro – ciascuna classe avrebbe la possibilità di avvalersi di microscopi quasi professionali, da montare direttamente sugli smartphone dei ragazzi.
“Il prossimo progetto – spiega Andrea Antonini, Ceo di SmartMicroOptics – ha già un nome ed è in via di sviluppo: Diple”. Permetterà di compiere un balzo ulteriore con i propri smartphone tramutati in microscopio, dato che “sarà possibile analizzare globuli rossi e batteri. Anche per Diple – conclude Antonini – è stata avviata una campagna su Kickstarter”.