In collaborazione con |
In crowdfunding su Mamacrowd. L’intervista al CEO Federico Righi
Dopo aver raggiunto la cifra minima di 80mila nel giro di mezza giornata, è stato superato anche il nuovo obiettivo di raccolta, quasi raddoppiato rispetto a quello iniziale, a 600mila euro. «È la nostra prima campagna di crowdfunding. Pensavamo che a questo punto avesse senso per il nostro business». Federico Righi è il CEO di Out Of, startup innovativa verticale sull’ottica sportiva.
Electra
«Il nostro valore aggiunto è la progettazione e il branding – ha spiegato a StartupItalia quando mancano meno di tre settimane al termine della raccolta su Mamacrowd – non ci occupiamo della produzione: per quello ci affidiamo a fornitori». Partiti come studenti universitari , Federico – laurea in fisica – e suo fratello Roberto – product manager – hanno iniziato a lavorare apportando piccole innovazioni, anno dopo anno, conoscendo il mercato, competitor e fornitori. «Tre anni fa abbiamo lanciato le lenti fotocromatiche polarizzate. Ora, però, con Electra puntiamo a crescere sui mercati internazionali». Il target principale: sport outdoor come sci e snowboard. Di recente Out Of è stata selezionata come la startup vincitrice della tappa 6 del roadshow di B Heroes.
Out Of: la tecnologia
Electra è una maschera elettronica, «una tecnologia» come la descrive il CEO, ed è il prodotto con cui Out Of si è presentato agli investitori del crowdfunding. «Un cristallo liquido permette allo sportivo di poter avere la lente più chiara o scura in base alle condizioni meteo. Non c’è alcuna batteria, soltanto un piccola cella che garantisce un’energia più che sufficiente. Questa crea una differenza di potenziale che attiva il chip e va a dare il giusto output al cristallo liquido in nove centesimi di secondo». La fetta di mercato è quella degli sport all’aperto, dove la luce è un elemento mutevole e decisivo, soprattutto a livello agonistico. Eppure il team di Out Of si è presto reso conto di quanto i campi di applicazioni della tecnologia potessero aumentare: «Pensiamo alle lenti dei caschi da moto, agli occhiali da running o ciclismo. In più abbiamo ricevuto anche l’interesse in ambito militare».
Il successo del crowdfunding su Mamacrowd permetterà alla startup di destinare almeno il 50% della raccolta per farsi conoscere nel mondo sportivo. «Ci servono video, ads e iniziative per far diffondere la tecnologia al grande pubblico sui mercati internazionali. Puntiamo anche ai grandi campioni come testimonial». L’altra metà dell’investimento sarà invece mirato al team e allo sviluppo di nuovi prodotti. «Sui caschi da moto pensavamo di farli in joint venture con altre aziende». Dovendo confrontarsi con un mercato internazionale, Out Of ha intessuto un network di rapporti con imprese fornitrici in America e in Asia.
Smart glasses: le prospettive
A margine dell’intervista sul crowdfunding, abbiamo chiesto al CEO della startup anche un commento sull’evoluzione della tecnologia smart glasses, a pochi giorni dall’annuncio dell’accordo tra Facebook e Luxottica per mettere in produzione gli occhiali intelligenti. «Credo che sia una innovazione più lontana del previsto. Ci aveva già provato Google e finora nessuno ci è ancora riuscito. A mio avviso restano le complicanze tecniche: avere scritte dentro la lente può provocare mal di testa. Gli smart glasses sono un business molto difficile e per aver una concreta utilità di questi device non può bastare il lavoro di una singola startup. Occorrono risorse enormi – ha concluso Righi – quando arriveranno sul mercato mi immagino una parte di hardware che si unisce a piattaforme aperte come Google e App Store. In ogni caso quel che abbiamo sviluppato e gli smart glasses possono essere due tecnologie assolutamente compatibili e complementari».