Passerà a un quinto della distanza che separa il nostro pianeta dal suo satellite. Sarà anzi una occasione per volgere lo sguardo alle stelle, come ci spiega l’astrofisico Gianluca Masi
Non rappresenta un pericolo per il nostro pianeta, ma ci passerà molto vicino. È il sasso spaziale che gli scienziati hanno soprannominato 2018 CB. Un nome poco poetico rispetto a stelle e pianeti più noti, che non proviene dalla mitologia classica, ma per emozionare questo corpo celeste punterà su altro: sulla distanza dalla quale ci sfiorerà, pari a 65mila chilomeri. Davvero un incontro ravvicinato.
Tête-à-tête spaziale
Anche se passerà a un quinto della distanza che ci separa dalla Luna, “l’asteroide non rappresenta la minima minaccia per la Terra”, rassicura l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del progetto Virtual Telescope. “Per osservarlo, occorre necessariamente un telescopio, ma ne basta uno amatoriale”, afferma l’espero a StartupItalia!. E, soprattutto, occorrerà anche armarsi di pazienza e di una buona dose di caffeina perché, se 2018 CB rispetterà la tabella calcolata dagli scienziati, raggiungerà la distanza minima dal pianeta (e quindi il suo punto di massima visibilità) alle 23:29 di questa notte.
Cosa fare per non mancare l’appuntamento
“Uno strumento da 200 mm di diametro permetterà per vederlo in movimento rapidissimo tra le stelle”, aggiunge l’astrofisico. “Tuttavia, sarà indispensabile sapere dove cercarlo con precisione nel cielo, la sua esatta posizione tra le stelle dipenderà da dove lo si osserva, vista la sua breve distanza da noi: tra Milano e Palermo, ad esempio, le posizioni nella volta celeste differiranno, nello stesso istante, di circa mezzo grado, la dimensione angolare della Luna Piena”, conclude Masi. In alternativa, proprio il Virtual Telescope di Masi, grazie ai suoi telescopi altamente tecnologici, trasmetterà in diretta streaming il passaggio dell’asteroide 2018 CB il giorno 9 febbraio,a partire dalle ore 21.00.
L’astrofisico Gianluca Masi in compagnia di Piero Angela
Bisogna monitorare costantemente il cielo
“Tali incontri ravvicinati – prosegue Gianluca Masi, che è anche Coordinatore per l’Italia dell’Asteroid Day – se da un lato non pongono alcuna minaccia di collisione con la Terra, sottolineano quanto sia importante il monitoraggio del cielo, al fine di censire anche i corpi più modesti”. “Negli ultimi anni, abbiamo la sensazione di un crescente numero di passaggi ravvicinati, che dipende solo dalla nostra migliorata capacità di avvistarli, anche quando di piccole dimensioni”, prosegue l’astrofisico.
“Al momento – spiega Masi a StartupItalia! – non abbiamo in vista altri passaggi particolarmente spettacolari, ma nuovi oggetti (come i due qui commentati) vengono scoperti di continuo. Solo pochi giorni fa, il 6 febbraio, l’asteroide 2018 CC, con un diametro stimato tra i 13 e i 28 metri, è transitato a meno di 190 mila km dalla Terra. Quanto al futuro, il prossimo 7 marzo, l’asteroide 2017 VR12, dal diametro stimato di 300 metri arriverà entro 1.4 milioni di km”.
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Cosa accadrebbe se un asteroide di queste dimensioni precipitasse sul pianeta?
“Oggetti di questo tipo – spiega Masi a StartupItalia! – sono paragonabili a quello coinvolto quasi esattamente cinque anni fa, il 15 febbraio 2013, nell‘evento di Čeljabinsk, Russia, quando un piccolo corpo, entrato in atmosfera, esplose in quota, generando non pochi danni e circa 1500 feriti. Spesso capitano in posti remoti e non fanno vittime, si pensi poi all’evento di Tunguska, nel 1908. Asteroidi dalle dimensioni superiori ai 100 metri, invece, meritano certamente attenzione su scala locale, mentre quelli di taglia chilometrica possono produrre conseguenze devastanti su scala planetaria“.
Come difendersi?
Insomma, gli scenari catastrofici visti in molti film di fantascienza non sono poi così irrealizzabili. Resta dunque da capire se la comunità scientifica si stia muovendo per approntare delle contromisure: “Vi sono allo studio idee e missioni spaziali da mettere in campo, laddove un asteroide significativo si trovasse in rotta di collisione”, spiega ancora Masi a StartupItalia!. “Cooperazione e unità di sforzi e intenti sono fondamentali e credo che solo così riusciremo, in futuro, a gestire una simile situazione”. Al momento, però, il passaggio di questi corpi celesti rappresenta solo l’occasione per volgere lo sguardo al cielo e godersi lo spettacolo della natura.