Nata a Milano, si è sempre sentita cittadina del mondo terrestre e dello Spazio. Studi in ingegneria e poi la carriera nell’Aeronautica Militare. Prima astronauta donna dell’ESA. Astronauta, divulgatrice, innovatrice. Buon viaggio con la nuova puntata di “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune”
Arrivare prima di altri e fare la differenza. In fondo è questa la ricetta vincente di quegli innovatori che battono sentieri inesplorati per spingersi oltre, realizzando vere e proprio Vite Straordinarie. Certo, ci vogliono competenze specifiche, visione allargata, dedizione estrema, coraggio da vendere e una squadra che poi riesca a tirare la volata. Ma le storie che state per leggere e ascoltare su StartupItalia in questo mese di agosto racchiudono tutto questo e molto di più. Parte la rubrica estiva “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune” con le storie di Brian Chesky, Serena Williams, Daniel Ek, Elon Musk, Paul Graham, Sam Altman, Licypriya Kangujam, Maya Gabeira, Samantha Cristoforetti, Masih Alinejad, Jeff Bezos, Malala Yousafzai. Dal 7 agosto ogni lunedì, mercoledì e venerdì come cover story un longform scritto dalla redazione centrale di StartupItalia e con le firme di Alessandro Di Stefano, Chiara Buratti, Gabriella Rocco e Carlo Terzano. Ogni ritratto è accompagnato dalle illustrazioni di Giulio Pompei. E poi c’è un podcast da ascoltare con la voce del direttore editoriale Giampaolo Colletti. Leggi qui sotto la nuova puntata o ascoltala su Spotify. Per saperne di più leggi il pezzo di lancio.
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Quando parla della propria infanzia ricorda un mondo fatto di boschi, di fiumi, di ponti da attraversare. Senza gli adulti a supervisionare, come richiede ogni avventura che si rispetti nella mente dei bambini. E poi quel cielo pulito, con la Luna e le stelle compagne fisse nelle nottate trentine. Samantha Cristoforetti, la prima donna europea a capo della Stazione Spaziale Internazionale, è una delle italiane più famose al mondo. Astronauta dell’ESA, ha concluso due missioni a bordo della ISS, un’infrastruttura ultratecnologica che orbita intorno alla Terra. Sul suo profilo X (l’ex social Twitter) si legge nella biografia: Back on Earth. Formatasi come ingegnere aerospaziale, ha ricevuto pure il dono della capacità nel comunicare: i suoi profili social, soprattutto TikTok, offrono preziosi momenti di divulgazione registrati direttamente dallo spazio, in un format semplicemente inimmaginabile fino a qualche anno fa.
Samantha Cristoforetti, le origini
Nata nel 1977 a Milano, Samantha Cristoforetti è cresciuta a Malè, vicino Trento. Ha coltivato fin da piccola lo spirito della scoperta che da grande l’avrebbe portata ad affrontare missioni estreme. Attività all’aperto, ma anche tanta lettura, soprattutto romanzi grazie a una nonna che le ha insegnato a leggere molto presto. Uno dei momenti decisivi della sua vita è stato l’anno trascorso negli Stati Uniti con un programma di intercultura ai tempi delle superiori, periodo nel quale ha conosciuto un mondo nuovo, come sempre accade a chi ha la fortuna di mettere il naso fuori di casa, uscendo dalla zona di comfort. La storia di Samantha Cristoforetti è quella di un’italiana che ama varcare confini, a partire da quelli linguistici. Fin dalle superiori punta a imparare il russo, ad esempio. E poi la tecnologia, la passione per l’ingegneria e la fisica, due materie papabili per gli studi universitari. Alla fine ha optato per la prima strada, aggiungendo un altro tassello al proprio percorso. Un’altra sliding door fondamentale è stata l’approvazione di una legge italiana che, a fine anni Novanta, ha aperto al reclutamento femminile nelle Forze Armate. Samantha sentiva forte il richiamo dell’Aeronautica militare e, a pensarci bene, se quella legge fosse stata approvata più tardi forse oggi non potremmo vantare una simile eccellenza.
Lo spazio è qui
Nel 2001 inizia la sua carriera nell’Aeronautica Militare. Diventa pilota e si perfeziona in un ambiente d’élite ed estremamente sfidante, dove le competenze teoriche e scientifiche devono sommarsi a una preparazione fisica tutt’altro che banale. Nel 2009 è la prima italiana in assoluto a diventare astronauta per l’Agenzia Spaziale Europea. La space economy a livello globale vale qualcosa come 340 miliardi di dollari e le stime non possono che crescere visti gli investimenti massici di soggetti privati come SpaceX e Blue Origin, assenti fino a un paio di decenni fa. Quelle stesse stime, citate dalla Cristoforetti, parlano di un giro d’affari da un trilione di dollari entro fine decennio. In un discorso recente pronunciato di fronte al Parlamento europeo, Cristoforetti dà l’idea dell’importanza di questo comparto, strategico tanto per l’Italia quanto per l’Europa intera. «Lo Spazio è là fuori, ma è anche qui, in mezzo a noi. Lo diamo per scontato, ma è allo Spazio che dobbiamo asset essenziali come le comunicazioni e le osservazioni, fondamentali per il monitoraggio ambientale». In anni che restano ancora di forti divisioni tra i Paesi del Vecchio Continente, il messaggio dell’astronauta è di unione, partendo dalla sua stessa esperienza a bordo dell’ISS, forse uno dei più brillanti esempi di cooperazione tra popoli. «Se possiamo mandare l’uomo nello spazio, non c’è nulla che non possiamo fare».
Da anni la space economy sta generando attenzione e curiosità nelle persone. Senz’altro il merito va anche a quei privati come Elon Musk che hanno innovato il settore aprendolo alla concorrenza, ingrediente fondamentale per progredire. Ma attenzione. Sul podio c’è lei: insieme ad altri astronauti Cristoforetti intende la proprio professione nel senso più ampio. Scoperta dell’ignoto, ma anche divulgazione dal momento l’umanità ha bisogno di sapere perché dobbiamo essere lassù con un avamposto. Lei, peraltro, è perfino uscita dall’ISS in una spettacolare camminata spaziale. La prima donna europea in assoluto a compierla. Che immagini incredibili. In una delle sue ultime interviste, al rientro dalla sua seconda missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, Samantha Cristoforetti ha anche parlato di quanto la space economy non sia più un affare per pochi. Quello che nel Novecento era un settore monopolizzato da agenzie nazionali e pubbliche, oggi è un mercato fatto di concorrenza, dove anche le startup hanno margine di manovra. «Chissà, magari nei prossimi anni ci sarà un proliferare di opportunità di accesso allo Spazio e all’orbita bassa. Sarà un grosso cambiamento rispetto a cosa vuol dire essere astronauta». Perfino un mestiere così di frontiera è destinato a scoprire nuovi orizzonti.